Partita dai due volti quella romanista di stasera contro il Servette: un po’ balbettante nei primi 45 minuti, per poi accendersi all’improvviso ad inizio ripresa. Alla fine il punteggio recita ”quattro a zero per la Roma”, ed allora sarebbe anche difficile per molti andare a cercare il pelo nell’uovo, ma quando si ha in panchina la Special One tutto riesce facile, anche in questo caso…: ”Il nostro primo tempo è stato orribile! Non mi è piaciuto per niente! Eravamo lenti nei passaggi, non andavamo mai a pressare… Quando invece avevamo la palla facevamo pochissimo movimento… Quando poi la perdevamo non c’era nessuna reazione da parte nostra… C’è stato un momento in cui per più di un minuto i nostri non hanno avuto la palla… Questa è una cosa che non può essere! Sembrava il primo tempo di una squadra che pensa che tanto poi vince, ma nel calcio non funziona così! Nel secondo tempo invece è cambiato il nostro atteggiamento: eravamo molto più sicuri di noi e la palla girava molto più velocemente. E’ cambiato il nostro modo di uscire, c’era più aggressività. Il secondo tempo sì, devo dire che mi è piaciuto…”. Queste le parole a caldo del tecnico giallorosso nell’immediato dopogara dell’Olimpico.
Stasera è rimasto a riposo Dybala: la Roma col doppio centravanti Lukaku-Belotti comunque non lo ha fatto rimpiangere, almeno per stasera. Tuttavia, Josè ci tiene a non sminuire l’assenza della Joya: ”Con i due attaccanti ci mancano in campo la creatività ed il gioco che si abbassa, ci manca il giocare tra le linee… Sono tutte cose che invece abbiamo con Dybala. Col doppio centravanti viceversa ci sono due presenze fisiche in area, per cui se i nostri ”quinti” di centrocampo ci fanno arrivare la palla in area, poi qualcosa succede e ci divertiamo… Pero’ giocare con Paulo è un’altra cosa…”. Detto ciò, Josè ci tiene però a coccolarsi anche il suo Big Rom: ”Lukaku anche emozionalmente è uno che ha qualcosa da dare alla squadra: la sua forza fisica è molto simile alla sua forza mentale! E’ spettacolarmente forte nel gioco, ma è spettacolare anche su un altro livello: siamo molto contenti di averlo! Nel finale ho potuto farlo riposare un po’ e questo è stato molto importante”
Sull’ennesimo infortunio occorso a Pellegrini, queste invece le parole dello Special One: ”Lorenzo ha un enorme potenziale, ma possiamo dire che la sua storia clinica è un po’ questa, ciclicamente… Dalle smorfie di dolore che ha fatto, mi è sembrato che si sia trattato di qualcosa di muscolare…”.
A proposito di infortuni poi, secondo Mou è anche questa una delle cause del cammino un pò altalenante della Roma in questo avvio di stagione: ”Non abbiamo trovato solidità finora perchè non abbiamo neanche trovato giocatori con regolarità: Renato Sanches è fuori per infortunio… Paredes sta crescendo, Bove deve migliorare la gestione della palla negli spazi stretti e lo sta facendo, Cristante, che è il centrocampista più completo, lo sto facendo giocare da difensore centrale… Pellegrini, che è il nostro creativo, gioca e non gioca… Aouar poi sta trovando difficoltà ad andare nella nostra direzione: ma non saremo certo noi ad andare nella sua, deve essere lui a venire da noi e ad integrarsi nel nostro gioco…”
Una Roma ancora altalenante in campionato, mentre in Europa League il ruolino di marcia è senza traccia di errori, almeno per il momento: Josè attribuisce tuttavia questa diversità di andamento al peso specifico diverso delle squadre di Europa League rispetto a quelle di serie A: ”C’è chi dà più importanza ad altri campionati perchè hanno più soldi, ma io dico che le squadre di serie A sono le più brave e le più difficili da affrontare! E lo dico con tutto il rispetto dello Sheriff e del Servette… Noi in Europa League abbiamo fatto 6 punti, ma questi 6 punti dovevamo farli! Non potevamo non farli: tutte le squadre della serie A sono meglio di quelle che puoi trovare in Europa League! Ora certo poi dovremo vedere con lo Slavia, che invece potrebbe giocare tranquillamente in Champions League…”.
Dopo la stoccata neanche troppo indiretta al Servette, lo Special One tuttavia raddrizza un pò il tiro di fronte ad un nostro collega elvetico: ”Le squadre svizzere non è mai facile incontrarle: mi ricordo che sia quando ero al Chelsea, sia con il Manchester United abbiamo sempre faticato contro il Basilea, ed anche contro lo Young Boys… E’ più che altro una questione di intensità del gioco: abbiamo finito il primo tempo avanti 1-0 ed è stata una cosa piuttosto fortunata per noi! Nel secondo tempo poi c’è stata maggiore intensità da parte nostra e la partita è andata diversamente…”