Una brutta Roma viene salvata a 11 minuti dalla fine dal goal-vittoria del partente Lukaku e da una gran parata al 93′ del suo portiere-rivelazione Svilar: col Genoa è finita infatti con uno striminzito 1-0, decisamente troppo poco per avere la meglio su un avversario già ampiamente salvo e senza particolari stimoli, che invece è venuto all’Olimpico a fare la partita contro una Roma apparsa sicuramente stanca e soprattutto mentalmente scarica. Alla fine la Roma ”la sfanga”, se così si può dire, ma è bene ricordare che la squadra giochista di De Rossi ha solo portato a casa il sesto posto in classifica, quello stesso sesto posto per il quale Josè Mourinho è stato invece aspramente criticato nei suoi due anni in giallorosso… Capitan Futuro dunque ha sì portato entusiasmo ad una squadra ingrigita e rancorosa, ma ha fallito quello che invece era il suo obiettivo principale, riportare la Roma tra le grandi del campionato, in Champions League. E paradossalmente DDR non ci è riuscito neanche nell’anno in cui la Uefa ha concesso un posto aggiuntivo all’Italia…Se fossimo nei Friedkin, prima di firmare le carte del rinnovo triennale al buon Daniele, un giretto esplorativo verso altri lidi lo faremmo, anche se sappiamo che dire questo a Roma suona come lesa maestà…
Per l’ultima gara in casa dell’anno De Rossi schiera il 4-3-2-1 con il rispolverato Çelik a destra ed Angeliño a sinistra, mentre al centro della difesa ci sono Ndicka e Llorente. Nei tre di centrocampo poi torna Bove, con Pellegrini più avanzato che va a fare reparto con Baldanzi alle spalle di Lukaku. Torna invece in panchina Dybala, non al meglio. Sull’altro fronte Gilardino disegna il suo 3-5-2 con a centrocampo l’ex laziale Badelj e soprattutto col grande ex della gara, quel Kevin Strootman al passo d’addio in Italia e che a Roma ha lasciato un pezzo di cuore. Rimane invece in panchina Gudmundsson, davanti la coppia è formata da Ekuban e Retegui.
PRIMO TEMPO –La gara prende il via agli ordini di Manganiello ed è a sorpresa il Genoa a prendere in mano le redini del gioco. Il ritmo imposto dai liguri in realtà è tutt’altro che trascedentale, tuttavia alla Roma sembra andare benissimo così e la conseguenza è che la partita stenta a decollare. Il primo guizzo arriva al 14′: Martìn lancia in area per Ekuban e Ndicka rischia quasi l’autorete, complicando la vita a Svilar, poi la palla arriva a Retegui, ma l’attaccante italo-argentino è in fuorigioco. La Roma risponde un minuto più tardi sul suo primo calcio d’angolo: Paredes la crossa fuori area per Angeliño, che calcia alto. Il lungo palleggio difensivo del Genoa non permette ai giallorossi di costruire nulla, così la squadra di DDR deve affidarsi all’estro personale: al 23′ Baldanzi va al triangolo in velocità con Pellegrini e poi da fuori area conclude alto. La squadra di Gilardino intanto continua incessantemente a fare possesso a centrocampo ed al 28′ va anche vicinissimo al goal del vantaggio: Martìn calcia una punizione dalla trequarti sinistra e pesca in area la testa di Vasquez, Svilar para. Trascorrono appena due minuti ed il Grifone punge di nuovo: i rossoblù costruiscono molto bene dal basso, per poi arrivare a Badelj che crossa in area per Retegui e l’attaccante di prima intenzione la gira fuori. La Roma invece in questa fase fa molta fatica a costruire ed appare lenta e macchinosa, tanto che l’unica soluzione sembrano essere i tiri da fuori: ci prova Pellegrini al 34′, ma manda alto. Si fa intanto male Svilar, caricato da Retegui, ma il super-portiere romanista resta in campo, seppur dolorante. Nel finale del primo tempo esce poi finalmente la Roma: Lukaku la gioca di sponda all’indietro per Paredes, che pero’ spreca tutto calciando alle stelle (43′), poi un minuto dopo è invece Cristante a regalare alla curva il pallone, dopo essersi liberato bene al tiro. Si scende così negli spogliatoi sullo 0-0 di partenza e con più Genoa che Roma.
SECONDO TEMPO – La musica sembra la stessa anche per la ripresa, col Genoa a costruire la sua ragnatela di passaggi e con la Roma che resta passivamente a guardare. Ci prova Cristante a scuotere i suoi al 50′ con un tiro dal limite, ma la conclusione di Bryan è centralissima e facile per Martinez. E’ invece decisamente più insidioso il Genoa due minuti dopo: Vogliacco crossa dalla trequarti destra per Vasquez, che di testa manda fuori non di molto. Nonostante i ritmi lentissimi del gioco, la gara sembra svoltare al 54′ quando Lukaku la schiaccia sul 2° palo, ma Martinez vola e para. La Sud intanto alza l’incitamento ai suoi, ma la partita resta molto soporifera ed allora al 63′ ci prova De Rossi a dare la scossa: fuori Baldanzi e Pellegrini per El Shaarawy e Dybala. E proprio il Faraone si accende subito e con un tiro a giro manda a lato. Cambia allora anche Gilardino: fuori Ekuban e l’applauditissimo Strootman, dentro Thorsby e Gudmundsson. Con i nuovi ingressi ora gli ospiti sembrano ancora più insidiosi ed al 68′ Frendrup viene murato al tiro, poi pero’ sull’immediata ripartenza è la Roma ad andare vicina al goal: Lukaku va via in campo aperto alla sua maniera e poi una volta in area calcia, ma Martinez respinge e salva i suoi. Ora è la Roma a fare possesso e Dybala ci prova da posizione defilata, ma il portiere spagnolo respinge ancora con i pugni. La gara ora sale finalmente di tono ed al 72′ si accende la LuPa, ma il rasoterra finale e debole della Joya viene parato senza problemi da Martinez. Salta intanto la mosca al naso a Paredes: l’argentino, non nuovo a queste cose, prima di prende un giallo per un’entrata ruvida e poi per tutta risposta dice qualcosa di troppo a Manganiello, che gliene rifila un altro, ”rosso” conseguente e Roma in 10 per gli ultimi 18 minuti. Sembra l’inizio della fine per la Roma, ed invece l’episodio e soprattutto la necessità scuotono i giallorossi, che iniziano ora a spingere con maggior intensità alla ricerca del goal, che infatti puntuale arriva: è il 79′, Angeliño calcia da fuori e Martinez con un volo plastico respinge la botta dell’esterno, ma sullo sviluppo dell’azione El Shaarawy la rimette in mezzo con un altro bel traversone per la Lukaku, che brucia sul tempo i due difensori e di testa infila l’1-0 che fa esplodere l’Olimpico. A questo punto Daniele si copre ed inserisce Mancini, mentre Gila per il pareggio si affida a Malinovskiy e Vitinha. E proprio quest’ultimo si rende subito pericoloso in area con un diagonale rasoterra, ma Svilar para. Il Genoa ora spinge fortissimo alla ricerca dell’1-1 e la Roma deve alzare le barricate. Si entra negli ultimi 4 minuti di recupero con Gilardino che si affida ad Ankeye, mentre De Rossi inserisce Abraham e Kristensen per Lukaku e Dybala, con l’argentino dunque che esce dopo soli 29 minuti. La Roma traballa pericolosissimamente al 93′, quando Malinovskiy da lontanissimo fa partire una bordata indirizzata sotto il ”sette”, ma Svilar risponde da par suo con una grandissima respinta in volo che salva il risultato. Il Genoa pero’ non demorde, anche perchè di fatto si gioca fino al 96′: Gudmundsson prima e Retegui poi cercano l’1-1 in extremis, ma Svilar alza il muro su entrambi e tiene a galla la Roma. Finisce con la vittoria dei giallorossi, ma quanta sofferenza per un misero sesto posto…