(Photo by Maja Hitij/Getty Images)

L’Europa League prende la strada della Spagna e vola in Andalusia, per la precisione a Siviglia. Cade dunque, ma a testa altissima, la Roma di Mourinho, che nell’ultimo atto della seconda competizione Europea deve cedere il passo agli ”specialisti”, ma lo fa onorando al massimo la Coppa e piegandosi solo ai calci di rigore finali, dopo 146 minuti estenuanti di calcio. Sì, avete letto bene, Siviglia-Roma passerà alla storia per essere stata la partita più lunga di sempre: l’incerto arbitro Taylor infatti ha pensato bene di concedere recuperi lunghissimi e degni dell’ultimo mondiale, peccato pero’ che già la partita in sè, con la coda di supplementari e rigori, sarebbe bastata ed avanzata a garantire un super dispendio di energie per i giocatori, già stremati dalla lunga stagione disputata. Ma tant’è, la ”Finale Infinita” se l’aggiudica dunque il Siviglia di Mendilibar, grazie al rigore decisivo di Montiel, già match-winner dagli 11 metri con l’Argentina ai Mondiali. Sfortunata invece la Roma: la squadra di Mou riesce anche ad andare in vantaggio con Dybala al 35′, ma poi la Dea Bendata decide di guardare altrove, ed allora ecco arrivare una sfortunata autorete di Mancini al 55′ ed una traversa di Smalling all’undicesimo minuto di recupero del secondo tempo supplementare, prima dei pesanti errori dal dischetto dello stesso Mancini e di Ibañez.

Per la Finale di Budapest Mourinho si affida ai suoi titolari, con l’unica eccezione di Çelik preferito a Zalewski a destra, mentre davanti si rivede finalmente Dybala, schierato in coppia con Abraham, con Pellegrini dietro. Il Siviglia se la gioca invece col 4-2-3-1, con davanti Ocampos, Oliver Torres e Bryan Gil a supporto di En-Nesyri.

PRIMO TEMPO – Al fischio di Taylor prende via la Finale di Europa League ed è la Roma a partire forte: già al secondo giro di lancette Dybala calcia dalla distanza sugli sviluppi di un angolo, ma il suo tiro è altissimo: al 5′ poi tacco volante in area di Abraham per lo stesso Dybala, ma Alex Telles intuisce e chiude. Che quella della Puskas Arena sarà una battaglia anche sul piano fisico lo si capisce subito: Gudelj, già protagonista in avvio di uno scontro con Ibañez, al 9′ interviene duro sulla caviglia di Dybala. Due minuti dopo poi nuova occasione per la Roma: proprio la Joya serve Çelik in area, che la crossa al centro per Spinazzola, ma l’ex atalantino col piatto calcia troppo centrale e Bounou può così respingere. Il portiere marocchino è poi bravo anche in uscita su Pellegrini, nel momento migliore della Roma. I giallorossi nei primi 20 minuti impongono il loro giro-palla, costringendo il Siviglia molto sulla difensiva, tanto che la squadra andalusa sovente è anche costretta al fallo. Alla mezz’ora poi nuovo affondo della Roma e Gudelj in area nel calciare alto il pallone prende anche in volto Abraham: ci sarebbero gli estremi per un calcio di rigore, ma Taylor non è dello stesso avviso e lascia giocare, senza neanche andare a visionare il Var. La Roma non demorde ed al 35′ riceve un premio ai suoi sforzi: Mancini pesca in verticale Dybala e l’argentino è bravissimo poi nel controllare e nel calciare col sinistro in diagonale per il vantaggio della Roma. E’ un goal per certi versi simile nella sua dinamica a quello di Zaniolo nella magica notte di Tirana e, ironia del destino, proprio Paulo è andato a sostituire Nick nell’attacco romanista… La Roma dunque sogna, mentre il Siviglia inizia invece ad organizzarsi: ci provano di testa En-Nesyri e Fernando, ma nel primo caso Rui Patricio para facile, mentre sul secondo tentativo la palla è fuori. Sul finire del primo tempo è tuttavia ancora la Roma ad avere un’altra grande occasione: Dybala va via in dribbling dentro l’area e poi serve Pellegrini, ma il capitano perde l’attimo buono per il tiro e viene chiuso. Il primo tempo si chiude dopo 7 lunghissimi minuti di recupero e col Siviglia all’attacco, con la squadra di Mendilibar che al 6′ dell’extra-time confeziona una grandissima palla-goal per pareggiare con Rakitic, il cui bolide da fuori va pero’ a sbattere sul palo, a portiere battuto.

SECONDO TEMPO – Il Siviglia non ci sta a farsi sfuggire la possibilità di centrare la sua settima Europa League, così Mendilibar rivoluziona l’attacco e si affida agli ”ex italiani” Lamela e Suso. La partenza degli andalusi in effetti è incoraggiante, con Alex Telles che si inserisce e calcia alto già dopo soli 6 minuti. La pressione spagnola viene premiata al 55′: Alex Telles va al cross per En-Nesyri e Mancini, nel tentativo di anticipare l’attaccante, finisce involontariamente per metterla dentro, alle spalle del proprio portiere, fissando l’1-1. La Roma prova a non abbattersi ed a rispondere sull’asse Dybala-Smalling, ma Bounou fa buona guardia. Non va invece affatto per il sottile la squadra spagnola, con Rakitic che entra duro su Çelik, Taylor decide pero’ di far giocare, tra le proteste romaniste ed anzi, in tutta risposta, il direttore di gara va anche ad ammonire Cristante ed un componente della panchina giallorossa… Nonostante l’atteggiamento indisponente del direttore di gara, la Roma non si disunisce ed al 66′ torna a farsi pericolosa sugli sviluppi di una punizione: ci provano Abraham e due volte Ibañez in mezzo ad un mischione di maglie e giocatori, ma la palla non entra. Quando manca una ventina di minuti al 90′ poi Mou toglie dal campo un generosissimo Dybala, dentro Wijnaldum. Peccato pero’ che all’olandese stasera non vada affatto di giocare, con la conseguenza che il possesso palla passa subito al Siviglia: gli spagnoli ci provano con Ocampos di testa, ma la palla è fuori. Entra intanto anche Belotti per potenziare un attacco asfittico, ma i piani di Mourinho sembrano infrangersi di brutto ad un quarto d’ora dalla fine: Ibañez interviene in area su Ocampos e Taylor senza esitazioni assegna un penalty. Buon per la Roma che nella circostanza interviene il Var, che costringe di fatto Taylor a tornare sui suoi passi, dopo aver visionato le immagini: Roger infatti colpisce nettamente il pallone, prima di entrare sull’ex Monaco. Il protagonismo fuori luogo del direttore di gara torna tuttavia poco dopo, per l’esattezza al minuto 81: Badè interviene con una mano su un cross di Matic e Taylor ancora una volta non ritiene di dover visionare le immagini, preferendo di gran lunga invece andare ad ammonire Foti per proteste. La partita sembra ormai abbastanza piantata sul pari, tuttavia all’83’ la squadra di Mou su schema da punizione va vicina al nuovo vantaggio: Pellegrini trova Belotti, ma il tiro del ”Gallo” esce sul primo palo. I 90′ regolamentari si chiudono con un’ennesima leggerezza di Ibañez, col brasiliano che ”regala” palla a Lamela ed ”El Coco” a sua volta manda al tiro Suso, pallone fuori, con deviazione dello stesso Ibañez. Si entra così negli ultimi 6 minuti di recupero e, come per la prima frazione, è il Siviglia a cercare il proverbiale ”colpo gobbo”: En-Nesyri di testa manda alto (92′), mentre al 96′, ad un soffio dai supplementari, Rui Patricio respinge incerto su un tiro dell’ex Milan e Lamela ”grazia” la sua ex squadra con un tiro che esce fuori di pochissimo.

TEMPI SUPPLEMENTARI – Le due squadre si apprestano dunque ad una mezz’ora aggiuntiva di gioco, dopo già 113 minuti di energie lasciate sul campo: Mourinho se la gioca ora con Zalewski in campo, fuori Çelik, mentre Mendilibar si gioca le carte Rekik e Montiel. Il primo quarto d’ora scorre via senza particolari sussulti, con le due squadre che provano ad alternarsi nel dirigere le operazioni in mezzo al campo, ma a regnare è un sostanziale equilibrio. Dopo altri due minuti di recupero concessi dal mai sazio Taylor, si inverte il campo per l’ultimo quarto d’ora. Mourinho stavolta si gioca El Shaarawy e Llorente, fuori Spinazzola e Pellegrini. La partita ormai tuttavia non sembra avere moltissimo da dire sul piano delle occasioni, visto che a prevalere è un agonismo battagliero: sul campo di battaglia della Puskas Arena paga dazio anche un gladiatore come Matic, costretto ad arrendersi dai crampi: non la prende benissimo pero’ il Siviglia, che accusa la Roma di perdita di tempo, scatenando in tutta risposta la rabbia dello Special One. Taylor, solito cuor di leone, corre immediatamente ad ammonire Josè. Al 120′ entra dunque Bove per quelli che dovrebbero essere sei lunghi minuti di recupero: saranno ben 11… Al 123′ gli spagnoli confezionano poi un’altra palla-goal: Montiel va via dentro l’area, la difesa romanista riesce con fatica ad arginarlo ed En-Nesyri conclude l’azione di testa, ma Rui Patricio para facile. Al 130′ nuova polemica intorno all’operato del contestato Taylor: Lamela, già ammonito, interviene duro su Llorente, l’arbitro lascia giocare e va invece ad ammonire Ocampos, portando così a 17 il totale dei suoi ”gialli”, peccato che qui sarebbe in realtà servito un ”rosso”… L’ultimo lampo di calcio giocato arriva ad un soffio dai calci di rigore finali: sugli sviluppi di un angolo, Smalling svetta più alto di tutti e colpisce una traversa che grida vendetta, a portiere ormai fuori causa.

I RIGORI – Dopo 146 minuti totali di equilibrio e di occasioni, ma anche di corrida, di caccia all’uomo e di gioco spezzettato, si arriva alla fatidica lotteria dei calci di rigore: gli andalusi si dimostrano lucidi e spietati con Ocampos, Lamela e Rakitic, mentre lo stesso non si può certo dire per i giallorossi, in goal solo con Cristante al primo penalty, poi gli errori di Mancini (parata di Bounou) ed Ibañez (palo) fanno pendere la bilancia dalla parte biancorossa…. Una fiammella di speranza sembra riaccendersi per la squadra di Mou al 7° rigore totale, quando Montiel fallisce il primo match point calciando sul palo il suo rigore, ma il ”solerte” Var del discutibile Taylor interviene ancora e fa ripetere l’esecuzione del tiro, tra l’incredulità romanista: Montiel pero’ stavolta non sbaglia più… Finisce 4-1, la coppa vola a Siviglia, la Roma pero’ esce a testa altissima…

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Ciao! Mi chiamo Livio Cellucci ed ho conseguito la maturità scientifica nel 1999. Ho poi preso parte ad un corso di telecronista sportivo nel 2000 e, nell‘ottobre dello stesso anno, ho iniziato una collaborazione giornalistica con "Il Corriere Laziale”. Presso questa testata, mi sono occupato di calcio giovanile a livello provinciale e regionale per il biennio 2000-2002 redigendo oltre 100 articoli di cronaca sportiva. Dal gennaio 2003 sono iscritto all'Albo dei Giornalisti, elenco Pubblicisti. Da allora ho continuato a collaborare con Il Corriere Laziale, svolgendo anche il compito di raccolta ed inserimento dei risultati sportivi. In questi anni, ho preso parte anche ad un corso di Gestione degli archivi aziendali ed ho ampliato le mie conoscenze linguistiche, conseguendo nel 2004 un Diploma di Spagnolo presso l'Istituto “Cervantes”. Tra la fine del 2004 e l'inizio del 2005 ho inoltre preso parte ad un “Master di Telecronista Sportivo” presso la FORMASS Television, il cui direttore didattico è Bruno Longhi, noto volto televisivo di Mediaset. Altri insegnati del corso erano Marco Civoli e Maurizio Compagnoni, altrettanto noti giornalisti tv rispettivamente di Rai e Sky. Attualmente frequento il 3° anno del Corso di Laurea in Scienze della Comunicazione presso l'Università “La Sapienza” di Roma. - Tra i miei interessi c’è sicuramente tutto ciò che riguarda la comunicazione ed i mass-media, oltre ad una grande passione per lo sport e ad un grande interesse per la politica, l’attualità, la musica e per tutto ciò che succede nel mondo. Nel 2008 ho iniziato a collaborare attivamente con SoccerHouseTv.it come corrispondente da Trigoria e dallo Stadio Olimpico, per seguire la Roma. Parallelamente dal 2010 ho avuto anche alcune esperienze nel giornalismo web e social con Vavel e SuperNews e come gestore di un giornale radio. Nel 2019 nasce l'idea di un mio portale web dedicato allo sport di Roma e provincia. Nel 2020 prende finalmente forma e viene pubblicato Sportivamente Roma.