La Roma vince 2-1 in extremis contro lo Spezia ed è ufficialmente in Europa League, grazie al goal al 90′ di Paulo Dybala, che condanna invece i suoi ex compagni della Juve a partecipare alla prossima Conference. E’ stata una partita tirata e vissuta tutta sul piano della tensione e delle emozioni, con la Roma in lotta con i bianconeri per il sesto posto, mentre dall’altra parte lo Spezia di Semplici doveva difendere con i denti e con le unghie la permanenza in serie A dal ritorno del Verona. Alla fine il verdetto dell’Olimpico ha premiato la tenacia giallorossa, con lo Spezia che invece è costretto allo spareggio-salvezza.

Per l’ultimo atto della stagione mancano in panchina sia Mourinho, che Foti: Nuno Santos manda in campo la Roma col 4-2-3-1, con Çelik e Zalewski terzini e Smalling-Mancini centrali, mentre davanti alla difesa ci sono Bove e Cristante, con Dybala, Pellegrini ed El Shaarawy ad agire alle spalle di Belotti. Nei Liguri Semplici sceglie invece il 3-5-2 con Zoet tra i pali e Zurkowski mezz’ala al posto di Ekdal, mentre davanti c’è il tandem Nzola-Gyasi, quello della promozione in serie A. La gara prende il via in un Olimpico in ”solita” versione sold out, con anche ben 1300 supporters dello Spezia.

PRIMO TEMPO – La gara prende il via al fischio di Maresca ed al 5′ Mancini lancia già per El Shaarawy, che a sua volta manda al tiro in area Pellegrini, ma si alza la bandiera del fuorigioco. Lo Spezia capisce che, se non vuole finire nel tritacarne romanista, è bene che provi a mettere il naso fuori. Detto, fatto: al 6′ gli spezzini battono una punizione dalla trequarti e sugli sviluppi Bourabia fa partire un tiro-cross sul secondo palo che viene raccolto di testa da Nikolaou, pallone in rete e Roma gelata. La squadra giallorossa si riversa immediatamente all’attacco, ma tutto lo smarrimento lo si vede palese quando Smalling regala dal nulla un calcio d’angolo agli avversari, per fortuna della Roma senza conseguenze. Lo stesso Smalling prova poi a riscattarsi nell’altra area, ma Gyasi chiude su di lui e si rifugia in corner. Dalla bandierina poi va Dybala, il pallone viene allontanato e finisce sui piedi di El Shaarawy, che colpisce la traversa con un gran destro a giro da fuori. La Roma protesta poi per un atterramento in area di Belotti, ma per Maresca non c’è nulla. Pellegrini ci prova dal limite col suo sinistro, Zoet para. La Roma prova a far girare palla, ma lo Spezia si difende con grande ordine e concede pochissimo spazio. Bove prova ad innescare Belotti, ma Ampadu fa buona guardia. Poi è Mancini a servire il Gallo, ma la difesa ligure alza ancora il muro e, sulla ribattuta, Çelik è in offside. Al 27′ nuovo episodio dubbio e nuova decisione di Maresca non gradita dai romanisti: El Shaarawy finisce giù in area steso da Amian, il direttore di gara fa giocare come se nulla fosse… La Roma tuttavia non si demoralizza e continua a spingere alla ricerca del pari, Dybala prova il suo sinistro dal limite, ma la palla finisce alta di poco. Al 43′ però gli sforzi capitolini vengono premiati: Zalewski fa partire un tiro-cross dalla sinistra, Belotti e Bove saltano entrambi e nessuno dei due arriva sul pallone, ma il loro movimento mette in difficoltà Zoet, che va a vuoto, col pallone che invece va ad infilarsi all’angolino per l’1-1 della Roma. Il primo tempo si chiude con Pellegrini che riceve un’ammonizione e sarà costretto a saltare l’esordio nel prossimo campionato.

SECONDO TEMPO – Nell’intervallo Mou detta la linea e Çelik resta nello spogliatoi, al suo posto c’è Llorente, per una Roma col 3-4-2-1, con Zalewski ed El Shaarawy esterni di centrocampo e Pellegrini-Dybala ad agire a supporto di Belotti. Nessun cambio invece per lo Spezia, eppure la partenza è tutta sua, con Nzola che serve una grandissima palla in area per Gyasi, Zalewski lo chiude all’ultimo. La Roma ora va al piccolo trotto, forse perchè deve ancora metabolizzare il nuovo assetto tattico, così la squadra di Semplici ne approfitta: Bourabia si inserisce e va al cross, Svilar interviene. Al 54′ poi finalmente arriva la Roma: da El Shaarawy a Zalewski, cross del nazionale polacco, Zoet va a vuoto e Pellegrini pero’ non riesce al volo a trovare la porta sguarnita e spreca mandando alto. Col Verona che sta perdendo a Milano, lo Spezia non ha intanto nessuna ragione per scoprirsi, così la Roma ricorre nuovamente ai cambi per cercare di far saltare il banco: fuori i generosissimi Bove e Belotti, dentro Matic ed Abraham. Al 64′ Dybala va via alla sua maniera e calcia col sinistro, ma la palla esce di un soffio sul 2° palo. La Roma spinge, tuttavia da Udine arriva una pessima notizia: la Juventus è in vantaggio, di conseguenza la Roma sarebbe in Conference… Con i capitolini in evidente preoccupazione, lo Spezia alza la voce e nel giro di un minuto arriva per 3 volte al tiro: prima al 70′ con Bourabia, ma la Roma si rifugia in angolo; poi dal corner ci prova Reca da fuori, ma Svilar para a terra; infine, in azione di contropiede, al 71′ Nzola brucia in velocità Smalling e crossa al centro per Zurkowski, ma l’ex Empoli ”grazia” la Roma, calciando alto. I capitolini tirano un bel sospiro di sollievo ed un minuto dopo sono già dentro l’area avversaria con Dybala: la Joya pero’, dopo una bella triangolazione in area con Abraham, finisce giù, toccata duro da Reca. Sarebbe un calcio di rigore solare per la Roma, ma Maresca non fischia ed il Var decide molto discutibilmente di lasciar correre… Arriva poi anche la notizia del pari del Verona: pessimo per lo Spezia. Non va pero’ affatto meglio alla Roma, che perde anche Abraham per un brutto infortunio, dopo uno scontro con Ampadu. La partita ormai si è incattivita, così al 76′ Dybala viene fermato fallosamente da Gyasi, che porta anche via il pallone, scatenando la replica nervosa di Paulo, che prima prova a riprendere il pallone con le maniere dure e poi afferra per il collo l’avversario, giallo per la Joya. Maresca ammonisce poi anche i due tecnici, ma la partita gli è chiaramente sfuggita di mano. Ai -10 Abraham deve arrendersi, dentro Spinazzola, col Faraone che va al posto di Tammy. Dybala prova a fare l’uomo-assist all’81’ per Llorente, ma il colpo di testa del difensore esce di pochissimo a lato. Entra intanto per il tutto per tutto anche Wijnaldum, fischiatissimo dopo la prova amorfa di Budapest: l’olandese tuttavia risponderà con personalità, entrando con lo spirito giusto. Siamo al gran finale, all’85’ Dybala fa partire un tiro secco dai 20 metri, Zoet respinge e Smalling fallisce il tap-in. A tranquillizzare poi un po’ lo Spezia arriva il goal di Leao, che fa soccombere il Verona. Semplici tuttavia non si fida ed allora nel finale fa entrare Ekdal e Verde. I minuti scorrono veloci ma la Roma continua a martellare l’area di Zoet, fino a che, all’88’, la partita svolta nuovamente: Wijnaldum (sì, proprio lui…) serve un grandissimo pallone filtrante per El Shaarawy ed il Faraone in area viene steso da Amian, è calcio di rigore, con Amian che finisce fuori per doppio giallo. Si torna dunque sul dischetto, a pochi giorni dalla sfortunata serata di Budapest. Stavolta pero’ dagli 11 metri va Dybala ed il sinistro della Joya non perdona: Zoet tocca, ma non può fare nulla, 2-1 della Roma e Paulo esulta sotto la Sud. La Roma rientra dunque in Europa League. Si entra così nel lunghissimo recupero concesso da Maresca: 8 minuti che diventeranno poi addirittura 15, insomma un tempo supplementare… Arrivano ormai i finali dagli altri campi: la Juve ha vinto, mentre il Verona ha perso. Semplici cerca in tutti i modi allora di evitare lo spareggio ed inserisce Krollis e Cipot, ma è la Roma a sfiorare il goal al 98′ con El Shaarawy, palla alta. La partita infinita dell’Olimpico vede poi Reca crossare al 101′, ma Svilar con un grande intervento coi pugni salva la Roma da minacce letali. Il campionato della Roma si chiude al 105′, col triplice fischio di Maresca che vuol dire Europa League. Per lo Spezia invece serviranno altri 90 minuti col Verona. Sesto posto dunque per i giallorossi e finale di Europa League persa ai rigori: non male per una squadra che ha potuto contare poco su Dybala e Wijnaldum, fiori all’occhiello dello scorso mercato. Ora la palla passa a Mou ed alla società…

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Ciao! Mi chiamo Livio Cellucci ed ho conseguito la maturità scientifica nel 1999. Ho poi preso parte ad un corso di telecronista sportivo nel 2000 e, nell‘ottobre dello stesso anno, ho iniziato una collaborazione giornalistica con "Il Corriere Laziale”. Presso questa testata, mi sono occupato di calcio giovanile a livello provinciale e regionale per il biennio 2000-2002 redigendo oltre 100 articoli di cronaca sportiva. Dal gennaio 2003 sono iscritto all'Albo dei Giornalisti, elenco Pubblicisti. Da allora ho continuato a collaborare con Il Corriere Laziale, svolgendo anche il compito di raccolta ed inserimento dei risultati sportivi. In questi anni, ho preso parte anche ad un corso di Gestione degli archivi aziendali ed ho ampliato le mie conoscenze linguistiche, conseguendo nel 2004 un Diploma di Spagnolo presso l'Istituto “Cervantes”. Tra la fine del 2004 e l'inizio del 2005 ho inoltre preso parte ad un “Master di Telecronista Sportivo” presso la FORMASS Television, il cui direttore didattico è Bruno Longhi, noto volto televisivo di Mediaset. Altri insegnati del corso erano Marco Civoli e Maurizio Compagnoni, altrettanto noti giornalisti tv rispettivamente di Rai e Sky. Attualmente frequento il 3° anno del Corso di Laurea in Scienze della Comunicazione presso l'Università “La Sapienza” di Roma. - Tra i miei interessi c’è sicuramente tutto ciò che riguarda la comunicazione ed i mass-media, oltre ad una grande passione per lo sport e ad un grande interesse per la politica, l’attualità, la musica e per tutto ciò che succede nel mondo. Nel 2008 ho iniziato a collaborare attivamente con SoccerHouseTv.it come corrispondente da Trigoria e dallo Stadio Olimpico, per seguire la Roma. Parallelamente dal 2010 ho avuto anche alcune esperienze nel giornalismo web e social con Vavel e SuperNews e come gestore di un giornale radio. Nel 2019 nasce l'idea di un mio portale web dedicato allo sport di Roma e provincia. Nel 2020 prende finalmente forma e viene pubblicato Sportivamente Roma.