La Roma esce sconfitta dal Maradona per 2-1: partenopei avanti al 17′ con un gran goal di Osimhen, la squadra di Mourinho però non si è disunita ed è riuscita a pareggiare ad un quarto d’ora dalla fine con El Shaarawy, prima che all’86’ il ”cholito” Simeone non consegnasse definitivamente la vittoria agli azzurri. Nella bollente piazza mediatica della Capitale si dice tanto, anzi troppo, che la Roma non faccia un gioco stilisticamente bello, ed allora ecco accontentati, (forse…) gli esteti del calcio: tanto bel gioco romanista in casa del Napoli super-capolista. Peccato però che alla fine a raccogliere l’intero bottino dei punti sia stata la squadra di Spalletti, con la Roma che se ne torna nella Capitale a testa alta sì, ma col cestino vuoto. Zaniolo? No, al Maradona nessuno si è accorto dell’assenza di Nicolò…
Per la gara di stasera Mourinho manda dunque in campo la prima Roma post-Zaniolo, con lo Special One che per l’occasione deve fare anche a meno di Celik, squalificato: ecco allora che Zalewski trasloca sulla fascia destra, con Spinazzola che ritrova una maglia da titolare. In mezzo poi conferma per il tandem Cristante-Matic, mentre sulla trequarti con Dybala torna Pellegrini, dietro ovviamente ad Abraham. Nei padroni di casa Spalletti se la gioca col suo 4-3-3 con l’ex Mario Rui a sinistra, mentre l’altro ex Juan Jesus rimane in panchina. Davanti poi Lozano la spunta per un posto da titolare nel tridente con gli intoccabili Osimhen e Kvaratskhelia.
PRIMO TEMPO – Dopo un minuto di silenzio fatto osservare per la scomparsa di Tavecchio, Orsato apre le danze del posticipo domenicale ed è il Napoli a prendere subito in mano il pallino del gioco: già al 5′ arriva la prima conclusione azzurra con Kvaratskhelia, che si accentra dalla sinistra e calcia col destro sul primo palo, Rui Patricio respinge in angolo. All’8′ poi inizia a vedersi anche la Roma: Mario Rui sbaglia in fase di impostazione e Spinazzola dà il là alla ripartenza, Zalewski poi la crossa in mezzo all’area, ma la difesa napoletana fa muro. Nel complesso la Roma è messa molto bene in campo da Mourinho, con i giocatori più offensivi che vanno molto spesso a fare un pressing molto fastidioso e redditizio sui portatori di palla del Napoli. Proprio in una di queste situazioni, Spinazzola riceve palla e lancia in profondità per Abraham, Kim va ad anticipare di testa Tammy, ma brucia sul tempo anche Meret e per poco non segna un goffo autogoal, col pallone che sfiora il palo a porta sguarnita. La Roma inizia a prendere sempre più coraggio al cospetto dei più quotati avversari, ed allora a far rientrare i capitolini nei ranghi ci pensa ancora una volta Osimhen, già mattatore all’Olimpico, nella gara d’andata: è il 17′, Mario Rui trova una bella imbucata sulla sinistra per Kvaratskhelia, che a sua volta la crossa in mezzo morbida per Osimhen ed il nigeriano la stoppa col petto, poi la controlla al volo col ginocchio destro e, sempre al volo e sempre col destro infila di prepotenza il vantaggio del Napoli. E’ un grandissimo goal quello di Osimhen ed è già il suo 14° centro in campionato. A questo punto i padroni di casa provano a battere il ferro finchè è caldo, ma nè Zielinski (22′), nè Rrahmani (26′) inquadrano la porta. Sul finire del primo tempo poi torna a a vedersi un pò di Roma: Matic sradica un altro pallone ”bollente” e manda al tiro Pellegrini, che viene pero’ murato, arriva allora Dybala col destro, ma la palla è alta. Un minuto dopo poi si riaccende il focus nell’altra area, con Zielinski che conclude da fuori una bella azione di squadra, Rui Patricio para in due tempi. Si fa intanto male ad un polso Osimhen: Victor resta però in campo. Intanto la Roma cerca il pari con Abraham, ma Meret è bravo ad uscire in anticipo su di lui. Allo scoccare del 45′ poi il sopracitato Osimhen dimostra di stare bene facendosi vedere con un colpo di testa su cross di Lozano, ma il pallone finisce alto. La partita si mantiene viva anche nei 3 minuti di recupero, con lo stesso Osimhen che va di assist per Kvaratskhelia, ma il georgiano non può arrivarci, ostacolato da Dybala in funziona difensiva. Il primo tempo si chiude col botto, con una grossa palla-goal per la Roma: Dybala e Pellegrini dialogano e triangolano sulla destra dell’area, Lorenzo trova poi Spinazzola, che calcia da posizione centrale, ma Meret respinge in tuffo e si salva.
SECONDO TEMPO – Mou sul da farsi ha le idee chiarissime in testa ed allora ecco subito in campo El Shaarawy per Spinazzola, per una Roma che parte molto bene in avvio, grazie anche alla mobilità di Abraham e Dybala. Al 51′ potenziale occasione per il nuovo entrato El Shaarawy, ma il Faraone di testa cerca l’appoggio per Abraham piuttosto che la porta ed il Napoli si salva. Con la Roma alla ricerca del pari, ora per i padroni di casa si apre la possibilità del contropiede e Lozano prova sull’out di destra ad innescare Kvaratskhelia, ma il numero 77 si allunga troppo il pallone e Smalling può chiudere su di lui. Trascorrono due minuti ed è poi la Roma a tornare pericolosa: da Abraham a Pellegrini, pallone per l’accorrente Zalewski e tiro che finisce però alto. Scocca intanto l’ora di gioco e Kim ricorre ad un altro salvataggio alla disperata per anticipare ancora Abraham (e Meret…) in corner: dalla bandierina sbuca quindi la testa di Cristante, ma Meret è bravissimo a respingere e a salvarsi anche lui in angolo. Sul nuovo tiro dalla bandierina tocca poi ad Ibañez farsi vedere, ma la difesa azzurra la sfanga nuovamente. Con la Roma a forte trazione anteriore, per Lozano si apre ora una prateria sconfinata, ma il messicano spreca un ghiottissimo ”tre contro due” tirando direttamente in porta, con Rui Patricio che si fa trovare prontissimo alla respinta. Lo stesso Lozano ci riprova poi come assistman per Osimhen, ma stavolta il nigeriano non trova la porta. Per gli ultimi 20 minuti di gara, nel tentativo di trovare energie fresche, Spalletti si gioca un doppio cambio: fuori Mario Rui e Kvaratskhelia, dentro Olivera ed Elmas. La Roma intanto ci prova su una combinazione Pellegrini-Abraham, ma Meret chiude e Tammy si fa male nell’allungo, per cui anche Mou si gioca il suo secondo cambio: dentro Belotti. Trascorrono appena tre minuti e la Roma pareggia: al 75′ Zalewski effettua un bel traversone dalla destra e pesca in profondità dalla parte opposta El Shaarawy, bravo col destro ad anticipare Lozano ed a battere tutti sul tempo dell’inserimento. E’ 1-1 quando manca un quarto d’ora al termine. Spalletti non vuole rinunciare ai suoi tre punti e si gioca il tutto per tutto, dentro Simeone e Raspadori per Lozano ed Osimhen. Il Napoli riprende il suo giro-palla mentre Mourinho per potenziare il fortino difensivo ne cambia due: escono Pellegrini e Matic per i giovani Bove e Tahirovic. Il possesso del Napoli ora però si fa più insistente ed all’86’ l’uomo di Certaldo raccoglie i frutti della sua semina: Zielinski serve in verticale Simeone in buona posizione ed il Cholito, in campo da appena 6 minuti, col sinistro batte Rui Patricio per il 2-1 finale che rafforza la corsa-scudetto dei partenopei. Prima del triplice fischio tuttavia c’è ancora il tempo per gli ultimi lampi della serata: all’88’ Belotti gioca di sponda per Bove, ma il suo tiro si perde alto; infine, al 91′ il Napoli ha la possibilità di chiuderla definitivamente con Raspadori, che arriva a rimorchio di Olivera, ma Rui Patricio dice di no. Si gioca fino al 96′, ma ormai la partita ha già detto tutto ed il forcing finale dei giallorossi farà contenti solo gli esteti del pallone, perchè i punti li porta a casa il Napoli…