Nel dopogara dell’Olimpico Josè Mourinho fa il punto sulla sua Roma:”Faccio tanto e sono un po’ stanco di fare tanto: sono più di un allenatore, ma troverò il modo di farlo ancora: domani sarò di nuovo al Tre Fontane a vedere la Primavera e lunedì sarò di nuovo lì a lavorare per la partita di giovedì col Bayer Leverkusen… Penso che dev’essere una qualità di noi allenatori quella di saper ritrovare forza ed energia anche quando sei un po’ deluso di qualcosa…”.
Mourinho non ha voglia di tornare sulle sue parole dei giorni scorsi: ”Non ho niente da dire sulla società, c’è un’altra partita giovedì, domani per la prima volta dopo tanto tempo i ragazzi avranno un giorno libero, se Mangiante mi da un bigliettino me ne vado anche a una partita di tennis, e poi mi rimetto a lavorare sulla gara di giovedì prossimo…”.

Sull’episodio dell’errore di Ibanez, che di fatto ha condannato definitivamente alla sconfitta la Roma, lo Special One dice la sua: ”Gli errori individuali hanno una relazione diretta con la qualità stessa dei giocatori… Come si fa ad entrare nella testa dei giocatori? Adesso è molto fashion, molto trendy parlare di ”mental coach”… Magari un mental coach bravo ci può fare qualcosa…. Quello che posso fare io è prendere i miei giocatori con tutti i loro limiti e vedere oggi uno come Bove che doveva andare a giocare alla Triestina e che invece fa queste prestazioni contro Milan ed Inter, vedere la sua evoluzione è una cosa straordinaria! Io posso parlare solo bene dei miei giocatori! C’è un gruppo straordinario che non riposa, che gioca sempre, ci sono giocatori che giocano 90 minuti anche se non stanno bene, alcuni anche fuori posizione, ci sono giocatori che durante la partita mi guardano perchè vorrebbero che io li cambiassi, ma io gli dico: ”O giochi tu, o gioco io, ed allora è meglio se giochi tu…”… C’è poi gente che gioca in grande difficoltà: Belotti per me è un eroe! Non ce ne sono tanti che giocano nelle sue condizioni, Paulo Dybala gioca solo con una gamba, poi ci sono Bove e Zalewski che sono molto giovani, Spinazzola che non è abituato a giocare così tante partite in stagione…”. 

Josè poi fa un paragone con le altre sue esperienze in carriera: ”E’ un momento nuovo per me, perchè io quando perdevo una partita poi vivevo un momento molto difficile… Ero solito analizzare la partita con i giocatori con grande aggressività, avevo grandi esigenze con loro… Adesso invece quando guardo i ragazzi li vedo solo con tenerezza e rispetto. Vedere poi che i tifosi guardano i giocatori nello stesso identico modo con cui li guardo io, con lo stesso rispetto, mi dà una grande gioia e mi dà la forza di essere di nuovo al loro fianco nei prossimi giorni. Io ringrazio il pubblico che ringrazia i giocatori… E’ una situazione strana, nuova per me: mi sono trovato molto bene in contesti dove le cose andavano bene, ma nei momenti belli è facile avere quel tipo di rapporti… Qui invece abbiamo perso la partita, ma la gente ha capito tutto, ha capito quello che siamo noi e questo mi fa un piacere grandissimo. Io amo l’Italia ed amo lavorare qui, nei primi due anni all’Inter ho avuto tanta ricchezza, nel mio periodo all’inter si parla di tanta storia e di tanta gioia, qui invece meno storia e meno gioia, ma dal punto di vista umano veramente è straordinario!”.

L’allenatore giallorosso non vuole polemizzare con gli altri allenatori per le critiche che gli sono state rivolte dopo le dichiarazioni post-Monza, tuttavia c’è un’eccezione, ed è una bella stoccata che lo Special One manda ad Ulivieri, capo degli allenatori, senza peraltro mai nominarlo direttamente: ”La critica più dura che mi è stata fatta mi dà una gioia grande, perchè è stata fatta da una persona che ha preso tre anni di qualifica per il calcioscommesse… L’Italia è l’unico paese del mondo dove è possibile che una persona così arrivi in una posizione istituzionale così importante… Essere criticato da una persona così a me dà gioia, perchè significa che io sono di un pianeta diverso rispetto a questa persona…”

Mou spiega meglio poi il suo punto di vista sull’ultima partita col Monza: ”Penso che sono stato chiaro: non ho mai messo in dubbio la qualità umana dell’arbitro, ho detto però che per me un arbitro deve essere empatico, dominatore, ma empatico, come lo è stato per esempio il quarto uomo Colombo, a cui ho fatto i complimenti: vedrete che farà una bella carriera, arriverà lontano, proprio perchè sa parlare con i giocatori, sa calarsi nel contesto della partita”. 

 

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Ciao! Mi chiamo Livio Cellucci ed ho conseguito la maturità scientifica nel 1999. Ho poi preso parte ad un corso di telecronista sportivo nel 2000 e, nell‘ottobre dello stesso anno, ho iniziato una collaborazione giornalistica con "Il Corriere Laziale”. Presso questa testata, mi sono occupato di calcio giovanile a livello provinciale e regionale per il biennio 2000-2002 redigendo oltre 100 articoli di cronaca sportiva. Dal gennaio 2003 sono iscritto all'Albo dei Giornalisti, elenco Pubblicisti. Da allora ho continuato a collaborare con Il Corriere Laziale, svolgendo anche il compito di raccolta ed inserimento dei risultati sportivi. In questi anni, ho preso parte anche ad un corso di Gestione degli archivi aziendali ed ho ampliato le mie conoscenze linguistiche, conseguendo nel 2004 un Diploma di Spagnolo presso l'Istituto “Cervantes”. Tra la fine del 2004 e l'inizio del 2005 ho inoltre preso parte ad un “Master di Telecronista Sportivo” presso la FORMASS Television, il cui direttore didattico è Bruno Longhi, noto volto televisivo di Mediaset. Altri insegnati del corso erano Marco Civoli e Maurizio Compagnoni, altrettanto noti giornalisti tv rispettivamente di Rai e Sky. Attualmente frequento il 3° anno del Corso di Laurea in Scienze della Comunicazione presso l'Università “La Sapienza” di Roma. - Tra i miei interessi c’è sicuramente tutto ciò che riguarda la comunicazione ed i mass-media, oltre ad una grande passione per lo sport e ad un grande interesse per la politica, l’attualità, la musica e per tutto ciò che succede nel mondo. Nel 2008 ho iniziato a collaborare attivamente con SoccerHouseTv.it come corrispondente da Trigoria e dallo Stadio Olimpico, per seguire la Roma. Parallelamente dal 2010 ho avuto anche alcune esperienze nel giornalismo web e social con Vavel e SuperNews e come gestore di un giornale radio. Nel 2019 nasce l'idea di un mio portale web dedicato allo sport di Roma e provincia. Nel 2020 prende finalmente forma e viene pubblicato Sportivamente Roma.