La Roma riscatta parzialmente la sua annata storta con la vittoria nel derby di ritorno per 2-0, con le reti di Mkhitaryan al 43′ e di Pedro al 78′ che piegano una Lazio volenterosa ma poco cinica in avanti. La Roma di Fonseca, quando manca ora una sola gara prima dei saluti finali, si toglie dunque la soddisfazione di vincere il derby, togliendo al contempo anche le residue speranze di Champions ai rivali biancocelesti. Evidentemente la lezione dell’andata è stata assimilata dal tecnico portoghese, che quest’oggi ha disposto invece i suoi con un atteggiamento molto più attento difensivamente. Ed alla fine il risultato ha premiato Fonseca ed i giallorossi, con la Roma che consolida così il suo settimo posto, in attesa dell’ultima gara di La Spezia. Per la stracittadina dell’Olimpico Fonseca conferma la difesa a 4 davanti al ”solito” Fuzato, con Karsdorp e Bruno Peres sulle fasce e Mancini-Ibañez al centro. In mediana poi conferma per Darboe al fianco di Cristante, mentre davanti sulla trequarti si rivede El Shaarawy con Pellegrini e Mkhitaryan, alle spalle di Edin Dzeko. Per quanto riguarda invece l’altra sponda del Tevere, Inzaghi si affida al solito 3-5-2, con Marusic che per l’occasione arretra nei 3 di difesa, mentre davanti Correa è alle prese con problemi fisici ed allora a fare da spalla a Immobile c’è Muriqi.

PRIMO TEMPO – La gara prende il via al fischio di Pairetto e le due squadre partono un po’ in sordina, dando vita a sterili possessi palla a centrocampo. A farla da padrone per il primo quarto d’ora è dunque l’equilibrio, con le compagini capitoline che rimangono piuttosto guardinghe, a difesa delle proprie posizioni. Al 19′ poi finalmente si muove qualcosa, Lazzari va via sulla destra, supera Bruno Peres e cerca al centro Luis Alberto, ma Karsdorp è bravissimo e puntuale nel chiudere tempestivamente sullo spagnolo. L’episodio non smuove tuttavia più di tanto lo status quo generale, con la Roma che prima di tutto vuole evitare fughe scriteriate in avanti, mentre, per quanto riguarda la Lazio, la squadra di Inzaghi non ha gli spazi che le servono per poter innescare la velocità di Immobile in azione di rimessa. Si vivacchia così fino al 27′, quando è Ibañez a combinarne un’altra delle sue, dopo i disastri del derby d’andata: il brasiliano pasticcia col pallone e riesce a farselo soffiare sotto il naso da Milinkovic-Savic, che è poi bravo a trovare al centro Luis Alberto ed il tiro a botta sicura dell’ex centrocampista del Malaga viene però respinto molto bene da Fuzato in calcio d’angolo. Dal corner ci prova poi direttamente Marusic, il pallone passa ma finisce sull’esterno della rete. A questo punto le due squadre, finora molto contratte, iniziano ad allungarsi in campo ed a beneficiarne è lo spettacolo: alla mezz’ora si fa vedere Dzeko sul gioco aereo, ma il suo colpo di testa finisce fuori; sul ribaltamento immediato del gioco, tocca invece a Muriqi mettersi in evidenza: l’ex attaccante del Fenerbahce parte in solitudine e segna, ma si alza la bandierina del fuorigioco ad annullare il tutto. I pericoli per la Roma non sono però finiti, perchè 4 minuti dopo la Lazio si riaccende sull’asse Luis Alberto – Milinkovic-Savic, col serbo che si infila in profondità sul lancio del compagno e poi con un pallonetto tenta di beffare Fuzato in uscita, ma la palla è abbondantemente alta e la Roma si salva. Nella Roma si fa intanto male Ibañez e Fonseca corre ai ripari, inserendo al suo posto Kumbulla. Al 39′ poi ancora Lazio pericolosa, Immobile crea scompiglio sulla sinistra, prima che la palla arrivi sui piedi di Milinkovic-Savic al limite dell’area, ma il tiro del centrocampista ancora una volta non è pericoloso e Fuzato para. Nel finire del primo tempo la pressione della Lazio sale ulteriormente di livello, ma la squadra di Inzaghi non ha fatto i conti con le ripartenze pericolose dei giallorossi: al 43′ El Shaarawy serve in profondità per Dzeko, che supera Acerbi in area e mette in mezzo, dove l’accorrente Mkhitaryan è prontissimo a calciare al volo per l’1-0 dei giallorossi. E’ il dodicesimo centro in campionato per il talento armeno ed è anche il suo record personale, visto che a Dortmund ”Miki” si era fermato a 11 centri. Il primo tempo si chiude dunque con la Roma avanti (un po’ a sorpresa) 1-0.

SECONDO TEMPO – Fonseca si gioca la ripresa con Santon a sinistra, visto che l’ex nerazzurro è certamente più abile del brasiliano sul piano difensivo, per arginare le eventuali folate di Lazzari. Nessun cambio invece per i biancocelesti. Il secondo tempo parte su un ritmo decisamente più sostenuto rispetto alla prima frazione, con le due squadre che ora se la vogliono giocare a viso aperto. Al 57′ è la Roma a rompere definitivamente gli indugi, El Shaarawy va sul fondo e crossa in mezzo e Cristante da centro area col destro manda alto. Inzaghi vede la sua Lazio in difficoltà e decide allora di operare un doppio cambio: fuori Lulic e Muriqi e dentro Pereira e Luiz Felipe, con Marusic che a questo punto può tornare nella sua posizione pià congeniale a centrocampo. Salgono intanto i ritmi di gioco da entrambe le parti ed al 63′ Karsdorp va al cross, Cristante di prima intenzione trova Dzeko sulla sinistra, ma il tiro-cross del bosniaco si spegne a lato senza troppe pretese. Per gli ultimi 20 minuti di gara poi Fonseca ed Inzaghi tornano a mettere mano alle loro panchine: nella Roma entrano Villar e Pedro per Pellegrini ed El Shaarawy, mentre, per quanto riguarda i biancocelesti, Fares e Caicedo rilevano Marusic e Radu, con la squadra di Inzaghi che palesa così la sua voglia di rimonta sui ”cugini”. Ed al primo affondo in effetti le intenzioni bellicose dei laziali sembrano subito trovare riscontro: Immobile riceve in area e con un tacco ”alla Mancio” cerca il goal dell’anno, ma Fuzato è bravissimo a respingere d’istinto in calcio d’angolo, salvando la propria porta. Dal corner che ne nasce ci prova anche il neo entrato Fares a cercare gloria, ma il suo tiro da fuori area finisce alto. La gara si accende dunque al massimo per il suo gran finale ed un minuto dopo è invece la Roma ad andare vicinissima al goal del raddoppio: Dzeko lavora un gran pallone sulla destra e lo serve poi a Villar, cross in mezzo dello spagnolo per Cristante e Lazzari all’ultimo anticipa l’ex atalantino ed evita così un goal certo. Altro ribaltamento immediato di campo, dalla parte opposto ecco Immobile nel cuore dell’area romanista, con Fuzato che in uscita gli chiude ogni varco e si rifugia in angolo. Ma non è finita, perchè un solo giro di lancette dopo è di nuovo la Roma ad essere protagonista: siamo al 78′, Pedro prende palla sulla trequarti, cerca spazio per il tiro e poi fa partire dalla distanza un grandissimo sinistro da campione che vale il 2-0 della Roma. Applausi per Pedrito, che in questa giocata mostra tutte le stimmate del campione. Il doppio vantaggio fa a questo punto gonfiare il petto alla squadra di Fonseca, finalmente a suo agio in un big-match, mentre la Lazio inizia a sfaldarsi, consapevole che la Roma fragile dell’andata è solo una lontana parente della squadra solida in mostra stasera all’Olimpico. E così, con la Roma sugli scudi, ecco che arrivano altre clamorose palle-goal per il tris: all’81’ Mkhitaryan in azione di rimessa serve Villar ed il tiro dello spagnolo viene deviato all’ultimo in calcio d’angolo; sei minuti dopo è invece Dzeko a sfiorare la terza rete, col bosniaco che si gira e calcia col sinistro, ma la palla esce di poco. La partita della Lazio finisce poi definitivamente all’87’: Acerbi, già ammonito, fa fallo su Dzeko e Pairetto gli estrae il rosso per somma di ammonizioni. Sulla punizione che ne nasce poi Luiz Felipe anticipa all’ultimo Karsdorp e si rifugia in corner. Le emozioni del derby si chiudono qui, la Roma torna a vincere il derby, sfatando così nell’ultima occasione buona l’incantesimo che invece la voleva sempre come non vincente negli scontri diretti. Va invece in negativo il bilancio dei derby di Inzaghi, con 4 sconfitte, a fronte di 3 vittorie e 3 pareggi contro i giallorossi. Chiudiamo con una considerazione per il futuro: bisogna che Mkhitaryan e Mourinho si parlino, dopo le incomprensioni di Manchester: la nuova Roma ha bisogno anche dell’armeno…

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Ciao! Mi chiamo Livio Cellucci ed ho conseguito la maturità scientifica nel 1999. Ho poi preso parte ad un corso di telecronista sportivo nel 2000 e, nell‘ottobre dello stesso anno, ho iniziato una collaborazione giornalistica con "Il Corriere Laziale”. Presso questa testata, mi sono occupato di calcio giovanile a livello provinciale e regionale per il biennio 2000-2002 redigendo oltre 100 articoli di cronaca sportiva. Dal gennaio 2003 sono iscritto all'Albo dei Giornalisti, elenco Pubblicisti. Da allora ho continuato a collaborare con Il Corriere Laziale, svolgendo anche il compito di raccolta ed inserimento dei risultati sportivi. In questi anni, ho preso parte anche ad un corso di Gestione degli archivi aziendali ed ho ampliato le mie conoscenze linguistiche, conseguendo nel 2004 un Diploma di Spagnolo presso l'Istituto “Cervantes”. Tra la fine del 2004 e l'inizio del 2005 ho inoltre preso parte ad un “Master di Telecronista Sportivo” presso la FORMASS Television, il cui direttore didattico è Bruno Longhi, noto volto televisivo di Mediaset. Altri insegnati del corso erano Marco Civoli e Maurizio Compagnoni, altrettanto noti giornalisti tv rispettivamente di Rai e Sky. Attualmente frequento il 3° anno del Corso di Laurea in Scienze della Comunicazione presso l'Università “La Sapienza” di Roma. - Tra i miei interessi c’è sicuramente tutto ciò che riguarda la comunicazione ed i mass-media, oltre ad una grande passione per lo sport e ad un grande interesse per la politica, l’attualità, la musica e per tutto ciò che succede nel mondo. Nel 2008 ho iniziato a collaborare attivamente con SoccerHouseTv.it come corrispondente da Trigoria e dallo Stadio Olimpico, per seguire la Roma. Parallelamente dal 2010 ho avuto anche alcune esperienze nel giornalismo web e social con Vavel e SuperNews e come gestore di un giornale radio. Nel 2019 nasce l'idea di un mio portale web dedicato allo sport di Roma e provincia. Nel 2020 prende finalmente forma e viene pubblicato Sportivamente Roma.