Foto Fabio Rossi/AS Roma/LaPresse

Vittoria sofferta e fortemente voluta della Roma sul campo dell’Ajax nella gara di andata dei quarti di Europa League. La Roma di Fonseca comincia male con un errore difensivo che costa il goal di Klaassen al 39′ ma poi, nel momento più nero e ad un punto dal baratro, la squadra giallorossa inizia rapidamente a risalire la china ed esce dalla Johan Cruijff Arena con una vittoria per 2-1 che la lancia verso le semifinali di Europa League, anche se tra una settimana all’Olimpico ci sarà ancora un’altra battaglia da portare a termine, prima di poter gridare vittoria. La sliding door della serata è tutta nell’episodio del rigore per gli olandesi al 53′: la Roma, già sotto di un goal, col 2-0 vedrebbe crollare miseramente anche l’ultimo obiettivo stagionale, ma Pau Lopez, fino ad allora piuttosto frastornato, decide invece di dare un senso alla sua gara e probabilmente anche a tutta la sua stagione, e para il tiro dal dischetto di Tadic. Trascorrono appena 3 minuti e nell’altra porta il collega Scherpen completa la rinascita della Roma, con una maxi-papera su una punizione innocua di Pellegrini, che vale l’1-1. L’Ajax a questo punto prova a spingere di più sull’acceleratore, ma la Roma ormai è tornata con la testa giusta ed il goal finale di Ibañez non fa che certificare di fatto il ritorno prepotente della squadra di Paulo Fonseca.
Per la sfida odierna il tecnico romanista si affida al suo 3-4-2-1: in porta c’è Pau Lopez, con in difesa Cristante a sostituire ancora Smalling, mentre ai lati ci sono Mancini ed Ibañez. Sulle fasce conferme poi per Bruno Peres e Spinazzola, mentre al centro torna Veretout, col francese che agisce al fianco di Diawara, preferito a Villar. Sulla trequarti ci sono poi Pellegrini e Pedro, dietro al rientrante Edin Dzeko. Sull’altro fronte Ten Hag se la gioca col 4-3-3, con Scherpen a sostituire in porta Stekelenburg, ex dell’incontro, mentre Klaassen agisce in mezzo al campo, con davanti il trio composto da David Neres, Tadic ed Antony.

PRIMO TEMPO – La gara prende il via al fischio di Karasev ed è l’Ajax a prendere subito in mano le redini del gioco: il giro palla dei lancieri mette subito in soggezione una Roma che viene da un mese piuttosto tribolato e che ha perso di conseguenza molte delle sue sicurezze. Al 3′ tuttavia i giallorossi provano a mettere fuori la testa: Dzeko crossa al centro per Pellegrini, che però non arriva sul pallone e l’occasione sfuma. Un minuto dopo tocca a Gravenberch mettere alla prova la tenuta difensiva degli ospiti, ma il suo tiro dal limite viene parato da Pau Lopez. La squadra di Ten Hag appare più spigliata sul piano del palleggio, mentre l’impressione è che la Roma giochi con un timore reverenziale anche un pò eccessivo, che la porta di fatto a giocare nervosamente ed a sbagliare più di qualche pallone. All’11’ ci prova allora Edin Dzeko ad infondere un pò di coraggio ai compagni: il bosniaco calcia dalla destra, ma il suo tiro esce a lato sul 2° palo, probabilmente con la deviazione di Scherpen, non vista però dal direttore di gara, che nega l’angolo all’attaccante. Il vero uomo in più nella Roma è però italianissimo e risponde al nome di Leonardo Spinazzola: al 13′ l’esterno va via sulla sinistra e con una grandissima azione personale supera due difensori e mette in mezzo per Dzeko, ma l’attaccante si fa anticipare da Tagliafico. Trascorrono 3 minuti e l’indiavolato ex Atalanta è ancora lì ad accelerare ed a creare grossi grattacapi alla difesa biancorossa: stavolta il suo cross viene raccolto dalla parte opposta da Bruno Peres, la difesa degli olandesi prova ad allontanare la minaccia, ma arriva di gran carriera Cristante ed il suo bel destro dalla distanza viene sventato da Scherpen con un grandissimo intervento in volo. Ma lo Spina-time non è ancora finito, perchè al 23′ Leo serve un bel pallone al centro per Dzeko, il cui tiro viene però parato senza troppi problemi da Scherpen. Il problema grosso invece ce l’ha la Roma, che nell’occasione perde proprio il suo giocatore più in forma: Spinazzola si fa male infatti nel calciare verso Edin ed il suo è un infortunio muscolare che rischia di tenere l’esterno lontano dal campo per un bel pò di tempo… Leonardo prova anche a rientrare, nonostante il dolore, ma al 27′ è costretto ad alzare bandiera bianca, al suo posto c’è Calafiori. Con l’uscita dal campo di Leonardo, la Roma si riscopre all’improvviso piccola ed impaurita e l’Ajax allora torna a fare paura: al 32′ Antony serve una gran palla tagliata per Tadic ed il serbo è bravo a rientrare sul sinistro ed a calciare, ma la palla è fuori. Non va meglio come mira neanche a Cristante, che conclude alto sugli sviluppi di una punizione di Pellegrini, ma il tutto viene invalidato dall’offside di Diawara. Si arriva così al 39′, le due squadre sembrano tutto sommato dover arrivare senza troppi patemi all’intervallo col punteggio di parità, ma qui entra in gioco il masochismo proverbiale della squadra di Fonseca: Diawara effettua un retropassaggio corto verso Mancini, il quale però non si aspettava una giocata del genere e va completamente in tilt, rimane inizialmente fermo e poi indietreggia anche, permettendo così a Klaassen di prendere comodamente il pallone sulla trequarti e di puntare con decisione l’area, 1-2 con Tadic e palla di ritorno all’olandese, che a quel punto ha gioco facile nel firmare l’1-0 dell’Ajax. La Roma a questo punto va totalmente nel pallone e rivive i fantasmi di tutti i big match di questa strana stagione, tanto che al 41′ i giallorossi rischiano anche seriamente il colpo del k.o finale: Cristante chiude malissimo in difesa e finisce di fatto per ”sistemare” il pallone ad Antony nel cuore dell’area, buon per la Roma che Pau Lopez nell’occasione salva la Roma dal disastro annunciato. Si va così all’intervallo con la Roma sotto di un goal, ma quello che preoccupa di più è la tenuta psicologica dei capitolini…

SECONDO TEMPO – I timori sulla fragilità emotiva della Roma in effetti si rivelano assai fondati, infatti già al 50′ Pau Lopez sbaglia un rinvio comodissimo, senza essere neanche pressato e David Neres per fortuna dei giallorossi viene chiuso e non ne approfitta appieno, E’ però il sintomo chiarissimo che le cose non vadano per il verso giusto e due minuti dopo, come volevasi dimostrare, ecco arrivare l’ennesima conferma: Ibañez stende ingenuamente in area Tadic ed è calcio di rigore. Doveva essere la fine dell’esperienza romana di Pau Lopez, di Fonseca, e forse anche di Ibañez, ed invece dal fondo del barile la Roma inizia a rivedere le stelle: dagli 11 metri Tadic calcia male, centralissimo, facendo troppo affidamento sulle sue finte, ma Pau Lopez non abbocca e soprattutto ha deciso di convincere gli scettici tifosi della Roma, parando il rigore e dando il là alla riscossa dei giallorossi. Ed infatti al 55′ riecco una palla-goal per la squadra di Fonseca: Bruno Peres crossa per Dzeko, ma il colpo di testa dell’attaccante finisce a lato. E’ però il preludio al goal, che puntuale arriva un minuto dopo: Pedro guadagna con esperienza una punizione dal limite e Pellegrini calcia in porta in modo scolastico, indirizzando il pallone tra le braccia di Scherpen, ma il terzo portiere dei lancieri dimostra tutta la sua inesperienza, smanacciando goffamente il pallone alle proprie spalle e regalando alla Roma una gioia inattesa ed insperata. A questo punto è la Roma ad avere il coltello dalla parte del manico, con l’Ajax che si scopre invece piccola e vulnerabile: al 59′ Dzeko si infila e calcia, trovando stavolta la respinta di Scherpen, ma il tutto viene reso vano da una segnalazione di fuorigioco; trascorrono 3 minuti ed è ancora la Roma ad attaccare, stavolta Dzeko si veste da uomo-assist e serve in area Bruno Peres, sul cui cross è però ancora bravo Scherpen. Ten Hag capisce che la sua squadra ha bisogno di cambiare qualcosa ed allora ecco dentro la fisicità prorompente di Brobbey, fuori David Neres. Proprio il nuovo entrato manda subito al tiro Tagliafico e Pau Lopez la respinge in angolo, seppur fortunosamente. E’ però il segno che la Dea Bendata ora volge lo sguardo benigno verso i sette colli: trascorre infatti un solo minuto di gara e ancora Brobbey calcia in porta, ma Pau Lopez ormai ha indosso la maglia di Superman e salva alla grande con un’uscita determinante sull’attaccante. Il forcing dei padroni di casa intanto si intensifica ed al 73′ l’ennesima sbavatura difensiva di Ibañez porta Antony a cercare il goal con il tacco, ma Pau Lopez para ancora, senza stile, ma para… Lo spagnolo in questa fase ricorda un pò Garella e le sue ”garellate”, ma lo stile per un portiere viene sempre dopo l’efficacia, ed infatti quel Napoli lì qualcosina la vinse… Si entra intanto negli ultimi 15 minuti del match e nella Roma scatta l’ora di Borja Mayoral e Villar, mentre nei lancieri fa il suo ingresso in campo Klaiber. Al 79′ i padroni di casa ci provano sull’asse Tadic-Antony e spezzare l’incantesimo, ma Pau Lopez dal rigore parato ha tratto una linfa vitale che non sembra avere fine, così il portiere para ancora d’istinto in Garella-style e salva nuovamente la porta della Roma. Ma la favola romanista non è completa se non arriva il riscatto anche di Ibañez, autore finora di una prestazione da incubo: così all’87’ ci pensa il brasiliano a scrivere la parola ”Fine”: su calcio d’angolo di Pellegrini, Ibañez la controlla col petto e col sinistro fa poi partire un bolide che vale l’1-2 finale. L’abbraccio ed il mucchione corale che esplode al goal di Roger fanno di fatto cadere tutte le chiacchiere di ipotetiche spaccature in casa giallorossa: questa squadra è unita e vuole uscire dalle difficoltà tutta insieme, da squadra appunto. Gli ultimi minuti di gara servono solo a Tagliafico a cercare un improbabile pareggio ed a Pau Lopez per certificare a tutti che è tornato. Ed ora, sotto col ritorno…

Articolo precedenteFonseca: ”Abbiamo molti problemi, ma non ho pensato all’Ajax”
Articolo successivoFonseca esulta e si toglie i sassolini dalle scarpe: ”Le bugie non le accetto!”
Ciao! Mi chiamo Livio Cellucci ed ho conseguito la maturità scientifica nel 1999. Ho poi preso parte ad un corso di telecronista sportivo nel 2000 e, nell‘ottobre dello stesso anno, ho iniziato una collaborazione giornalistica con "Il Corriere Laziale”. Presso questa testata, mi sono occupato di calcio giovanile a livello provinciale e regionale per il biennio 2000-2002 redigendo oltre 100 articoli di cronaca sportiva. Dal gennaio 2003 sono iscritto all'Albo dei Giornalisti, elenco Pubblicisti. Da allora ho continuato a collaborare con Il Corriere Laziale, svolgendo anche il compito di raccolta ed inserimento dei risultati sportivi. In questi anni, ho preso parte anche ad un corso di Gestione degli archivi aziendali ed ho ampliato le mie conoscenze linguistiche, conseguendo nel 2004 un Diploma di Spagnolo presso l'Istituto “Cervantes”. Tra la fine del 2004 e l'inizio del 2005 ho inoltre preso parte ad un “Master di Telecronista Sportivo” presso la FORMASS Television, il cui direttore didattico è Bruno Longhi, noto volto televisivo di Mediaset. Altri insegnati del corso erano Marco Civoli e Maurizio Compagnoni, altrettanto noti giornalisti tv rispettivamente di Rai e Sky. Attualmente frequento il 3° anno del Corso di Laurea in Scienze della Comunicazione presso l'Università “La Sapienza” di Roma. - Tra i miei interessi c’è sicuramente tutto ciò che riguarda la comunicazione ed i mass-media, oltre ad una grande passione per lo sport e ad un grande interesse per la politica, l’attualità, la musica e per tutto ciò che succede nel mondo. Nel 2008 ho iniziato a collaborare attivamente con SoccerHouseTv.it come corrispondente da Trigoria e dallo Stadio Olimpico, per seguire la Roma. Parallelamente dal 2010 ho avuto anche alcune esperienze nel giornalismo web e social con Vavel e SuperNews e come gestore di un giornale radio. Nel 2019 nasce l'idea di un mio portale web dedicato allo sport di Roma e provincia. Nel 2020 prende finalmente forma e viene pubblicato Sportivamente Roma.