La Roma di De Rossi va avanti nel suo percorso europeo ed accede agli ottavi di Europa League dopo 120 minuti tiratissimi contro il Feyenoord e dopo la fatidica lotteria dei calci di rigore, che ha finalmente decretato vincitrice la squadra di DDR: decisive le due parate dagli 11 metri di Svilar e decisivo anche il goal dal dischetto di Zalewski, che si prende così la sua rivincita personale dopo mesi difficili.

Quella di stasera non è stata tuttavia la migliore Roma dell’anno, nè la migliore della gestione De Rossi: nel doppio confronto infatti gli olandesi sul piano del fraseggio hanno detto qualcosina in più a centrocampo, ma i giallorossi hanno saputo tenere botta, pareggiando anche questa sera dopo soli 10 minuti con Pellegrini l’iniziale vantaggio degli ospiti a firma Gimenez e contenendo poi nella ripresa e nei supplementari il forcing dei biancorossi, per poi tentare negli ultimi minuti del secondo supplementare anche la stoccata finale con Lukaku, ma ormai i rigori erano scritti, ed a quel punto ci ha pensato poi l’accoppiata Svilar-Zalewski.

Per la gara dell’Olimpico De Rossi schiera il suo 4-3-3 con Svilar confermatissimo tra i pali, mentre sulle fasce ci sono l’ex Karsdorp e Spinazzola, con Mancini-Llorente al centro della difesa. A centrocampo poi si punta sul trio Cristante-Paredes-Pellegrini, mentre davanti ci sono i soliti Dybala, Lukaku ed El Shaarawy. Per quanto riguarda invece gli olandesi, Slot disegna il suo 4-2-3-1 con Nieuwkoop, Stengs e Paixão a supporto di Gimenez, col messicano che stavolta parte dal primo minuto, con Ueda inizialmente in panchina.

PRIMO TEMPO – La gara prende il via al fischio dello spagnolo Manzano e la partenza per i padroni di casa è gelida: al 5′ Hartman la crossa in mezzo all’area verso Nieuwkoop ed El Shaarawy, per anticipare quest’ultimo, finisce per fornire un involontario assist a Gimenez, che di spalla da due passi infila in rete lo 0-1 che gela l’Olimpico. La Roma tuttavia non si scompone ed al 10′ contrattacca: su calcio d’angolo Mancini fa la torre per Lukaku, che la devìa, ma Hancko si sostituisce al portiere e salva quasi sulla linea, poi sul prosieguo dell’azione la Roma protesta anche per un contatto in area tra Stengs e Llorente, ma per Manzano non c’è nulla. Se davanti la squadra di De Rossi ci prova, dietro si aprono invece pericolose voragini non appena il Feyenoord ribalta il campo: al 12′ in contropiede Wieffer si invola e calcia in porta, ma Svilar in uscita respinge e tiene in partita la Roma. Ed è talmente in partita la squadra capitolina, che dopo 4 minuti pareggia: El Shaarawy dalla sinistra serve Pellegrini, che è poi bravissimo a calciare col destro sotto il ”sette” per l’1-1. D’altra parte, 7 è il numero di maglia del Capitano e 7 sono anche le sue realizzazioni stagionali… La Roma non può tuttavia permettersi quest’oggi di abbassare la guardia, perchè dopo 3 minuti il Feyenoord è di nuovo lì ad attaccare: Geertruida crossa dalla sinistra dentro l’area per Gimenez, la cui girata ravvicinata termina alta. Non può dormire sonni tranquilli comunque neanche Wellenreuther, perchè al 21′ con una grandissima giocata Pellegrini trova Cristante in area e Bryan anticipa anche il portiere, ma la palla non inquadra lo specchio della porta. Nè va meglio un minuto dopo a Pellegrini su invito di Lukaku, palla alta. Il primo tempo poi si incattivisce e Paredes e Geertruida nel giro di due minuti rimediano due ”gialli”. L’agonismo ammoscia pero’ la tecnica e per vedere un’altro tiro bisogna attendere il 37′ con Karsdorp, che pero’ la calcia altissimo. Si va dunque al”intervallo su un 1-1 equilibrato.

SECONDO TEMPO – La ripresa parte ben più sonnolenta rispetto al primo tempo ed allora per accendere gli animi c’è bisogno di un caso da Var: Stengs scalcia in area El Shaarawy, sarebbe calcio di rigore, ma Manzano fa giocare ed il Var ne avalla la decisione. Per ravvivare poi ulteriormente il clima, Slot ne cambia due allo scoccare dell’ora di gara: fuori uno spento Paixão ed un confusionario Stengs, dentro Ivanusec e Zerrouki. La gara ora si sviluppa tutta in mezzo al campo, col Feyenoord a prendere l’iniziativa e con la Roma che si limita a guardare, ma che appare anche piuttosto impaurita. De Rossi prova allora a scuotere i suoi ed inserisce Çelik per Karsdorp, ma nell’immediato è la squadra olandese a spingere sulla trequarti, cercando di creare grattacapi ai capitolini. A 20′ dalla fine poi finalmente un sussulto romanista: Dybala serve in verticale El Shaarawy, ma Wellenreuther è bravissimo in uscita bassa ad anticipare il Faraone. Entrano poi nella sfida anche Aouar e Minteh, ma di emozioni non se ne vedono, se si escludono un pallonetto velleitario di El Shaarawy (74′, pallone alto) ed un’uscita coi pugni di Wellenreuther su un cross di Çelik (76′). Al 79′ invece la Roma se la vede brutta su un’incursione improvvisa di Hartman dalla sinistra dell’area, ma per fortuna dei giallorossi Mancini tempestivamente lo chiude. Si fanno poi male in uno scontro aereo Ueda (entrato da pochi minuti) e Llorente, col difensore che accusa la peggio ed è costretto ad uscire in barella, dentro N’Dicka. Si avvicinano ormai minacciosi i supplementari e Lukaku all’89’ prova ad allontanarli con un guizzo in area, ma Hancko e Wellenreuther lo chiudono. Si entra così nei 6 minuti di recupero ed al 95′ anche il Feyenoord si gioca il suo jolly con Wieffer, che di testa manda pero’ fuori.

TEMPI SUPPLEMENTARI – De Rossi si gioca il primo extratime con Zalewski al posto di El Shaarawy. Nessun cambio invece per il Feyenoord, che sul piano fisico appare ora molto meno provato dei giallorossi. Cristante prova a cercare gloria su calcio d’angolo, ma il suo colpo di testa finisce sull’esterno della rete. Sull’altro fronte Ivanusec rientra e tira col destro, ma Svilar para facile. Nel complesso comunque la Roma ora soffre il palleggio olandese, che si fa sempre più ficcante e insidioso: il Feyenoord crede alla vittoria ed al 101′ Minteh serve in area Geertruida, ma Zalewski all’ultimo chiude tutto. DDR prova a riportare su la Roma con l’inserimento di Baldanzi, ma al 104′ è ancora il Feyenoord a spingere, Ueda ci prova su punizione, la palla è alta.
Per il secondo extratime entra anche Angeliño, nella speranza di portare maggiore spinta sulla fascia sinistra, ed in effetti col suo ingresso ora la Roma torna a giocare di più. Al 113′ tuttavia Svilar deve tenere alta l’attenzione su un tiro improvviso di Minteh, mentre due minuti dopo è Wellenreuther a rispondere presente  e ad anticipare Lukaku su un bell’invito di Baldanzi. L’intesa tra i due romanisti però si ripete con maggior profitto anche al 121′: l’ex empolese serve in area Big Rom, il cui diagonale rasoterra sul 2° palo meriterebbe miglior gloria, ma Wellenreuther ha già fiutato l’aria dei rigori, non ha nessuna intenzione di perderseli e con un grandissimo intervento si salva in angolo. Sul corner che ne nasce poi Lukaku tenta ancora il tutto per tutto di testa, ma la palla è fuori.
I RIGORI – Paredes apre le danze dagli 11 metri e porta subito avanti la Roma, ma Ueda non sta a guardare e con freddezza asiatica pareggia subito il conto. Lukaku invece è tutt’altro che freddo e distaccato e dagli 11 metri parte come un toro, ma rimane incornato dai pronti riflessi di Wellenreuther. Cala il gelo sull’Olimpico, la Roma ora rischia grossissimo, ma Hancko fa subito rifiatare i tifosi giallorossi, facendosi ipnotizzare da Svilar. Cristante ridà poi ulteriore fiducia ai giallorossi, portando il punteggio totale sul 3-2 e Jahanbakhsh col suo errore porta ancora più entusiasmo, facendo diventare Svilar un nuovo mito. Vanno poi a segno anche Aouar ed Hartman, ed allora a dare la gioia finale alla Roma tocca a Zalewski: Nicola Zalewski da Poli, paesino alle porte della Capitale, calcia con tutta la forza che ha e gonfia la rete per il 5-3 finale. La Roma è agli ottavi! Ma che sofferenza…

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Ciao! Mi chiamo Livio Cellucci ed ho conseguito la maturità scientifica nel 1999. Ho poi preso parte ad un corso di telecronista sportivo nel 2000 e, nell‘ottobre dello stesso anno, ho iniziato una collaborazione giornalistica con "Il Corriere Laziale”. Presso questa testata, mi sono occupato di calcio giovanile a livello provinciale e regionale per il biennio 2000-2002 redigendo oltre 100 articoli di cronaca sportiva. Dal gennaio 2003 sono iscritto all'Albo dei Giornalisti, elenco Pubblicisti. Da allora ho continuato a collaborare con Il Corriere Laziale, svolgendo anche il compito di raccolta ed inserimento dei risultati sportivi. In questi anni, ho preso parte anche ad un corso di Gestione degli archivi aziendali ed ho ampliato le mie conoscenze linguistiche, conseguendo nel 2004 un Diploma di Spagnolo presso l'Istituto “Cervantes”. Tra la fine del 2004 e l'inizio del 2005 ho inoltre preso parte ad un “Master di Telecronista Sportivo” presso la FORMASS Television, il cui direttore didattico è Bruno Longhi, noto volto televisivo di Mediaset. Altri insegnati del corso erano Marco Civoli e Maurizio Compagnoni, altrettanto noti giornalisti tv rispettivamente di Rai e Sky. Attualmente frequento il 3° anno del Corso di Laurea in Scienze della Comunicazione presso l'Università “La Sapienza” di Roma. - Tra i miei interessi c’è sicuramente tutto ciò che riguarda la comunicazione ed i mass-media, oltre ad una grande passione per lo sport e ad un grande interesse per la politica, l’attualità, la musica e per tutto ciò che succede nel mondo. Nel 2008 ho iniziato a collaborare attivamente con SoccerHouseTv.it come corrispondente da Trigoria e dallo Stadio Olimpico, per seguire la Roma. Parallelamente dal 2010 ho avuto anche alcune esperienze nel giornalismo web e social con Vavel e SuperNews e come gestore di un giornale radio. Nel 2019 nasce l'idea di un mio portale web dedicato allo sport di Roma e provincia. Nel 2020 prende finalmente forma e viene pubblicato Sportivamente Roma.