Finisce 1-1 al King Power Stadium tra la Roma ed i padroni di casa del Leicester per la semifinale di andata di Conference League: i giallorossi vanno avanti dopo un quarto d’ora grazie ad un guizzo di Pellegrini, lanciato ottimamente da Zalewski; poi nel secondo tempo una sfortunata autorete di Mancini rimette tutto in parità, rimandando ogni verdetto alla gara di ritorno dell’Olimpico, tra una settimana.
Per la gara di stasera Mou si affida ai suoi fedelissimi ed al collaudato 3-5-2, con Karsdorp e Zalewski a presidiare le due fasce, mentre in mezzo ci sono Pellegrini, Cristante e Mkhitaryan a cercare di far arrivare rifornimenti alle due punte davanti, che sono Abraham e Zaniolo. Per quanto riguarda invece le volpi inglesi, Rodgers schiera un 4-3-3 con davanti Albrighton, Vardy e Lookman.

PRIMO TEMPO – La gara prende il via al fischio di Del Cerro Grande ed è il Leicester a proporsi subito in avanti: al 4′ Tielemans calcia dall’angolo e l’ex atalantino Castagne di testa manda a lato e mette subito i brividi ai giallorossi. Il forcing delle Foxes è martellante e Smalling, esperto ammiraglio dei mari inglesi, lancia subito il suo grido di battaglia, liberando l’area a più riprese e dando sicurezza a tutta la squadra. Al 10′ inizia a vedersi in avanti anche la Roma: Abraham serve Zaniolo ed il numero 22 prova a chiudere il triangolo col compagno, ma la difesa inglese si chiude. La squadra di Mou ormai però è meno impaurita dall’avversario ed infatti, trascorsi 5 minuti, allo scoccare del quarto d’ora di gioco la Roma passa in vantaggio: Zalewski va via con una grandissima azione sulla sinistra e poi, con grandissima personalità, serve un bel pallone tagliato in mezzo per Pellegrini, sinistro del capitano e palla in fondo al sacco, battuto Schmeichel per lo 0-1 della Roma. Sembra il preludio di una serata facile per i capitolini, con Mkhitaryan che nel giro di un minuto ha poi ben due possibili palle-goal per indirizzare definitivamente il match, ma nella prima occasione l’armeno si fa chiudere dalla difesa, mentre sulla seconda ”Miki” non si intende con Zaniolo e l’occasione sfuma. Nelle file dei padroni di casa si fa intanto male Castagne, al suo posto c’è Justin. Il Leicester, passato il primo momento di difficoltà, torna poi pero’ a dettare i ritmi in mezzo al campo, ed allora alla Roma resta la carta della ripartenza: al 28′ bel fraseggio ”di prima” tra i giocatori giallorossi, con Mkhitaryan che cerca ancora Zaniolo, ma il cross dell’ex Arsenal è troppo alto ed il Leicester si salva. Un minuto dopo invece sull’altro fronte potrebbe costare carissimo un errore in impostazione di Abraham, ma Smalling tempestivamente va a chiudere in area su Lookman e si rifugia in corner. Dal tiro dalla bandierina poi Rui Patricio esce a vuoto, ma Justin non riesce ad approfittarne e la Roma tira un sospiro di sollievo. La partita a questo punto vive di fiammate improvvise, con da una parte Pellegrini che prova a lanciare Zaniolo (Fofana chiude tutto), mentre dall’altra parte è Maddison a provare il suo sinistro da fuori, ma la sua conclusione è abbondantemente alta. Si entra così negli ultimi 10 minuti del primo tempo e sono tutti di marca inglese: al 34′ Lookman calcia da fuori e Rui Patricio respinge, poi Smalling pulisce l’area; al 40′ nuovo tentativo dal limite di Maddison, pallone ancora alto; infine, al 42′ il Leicester chiude la Roma dentro l’area con un’azione arrembante ed insistita, conclusa dall’ennesimo tentativo di Maddison, il cui tiro stavolta trova la porta, ma trova anche la pronta respinta di Rui Patricio. Si va dunque all’intervallo con la Roma aggrappata al goal di vantaggio accumulato.

SECONDO TEMPO – La ripresa si apre con lo stesso copione del primo tempo, col Leicester a spingere alla ricerca del pari e con la Roma a fare muro, pronta a colpire di rimessa. Al 51′ Karsdorp sulla pressione avversaria si rifugia in angolo e dal corner Lookman di testa manda alto. Nella Roma intanto si fa male Mkhitaryan: il numero 77 prova inizialmente a stringere i denti, ma poi deve arrendersi, dentro Veretout. Non sta però con le mani in mano neanche Rodgers sull’altra panchina: fuori Vardy ed Albrighton, dentro Iheanacho e Barnes per un attacco rinvigorito, ed infatti al 67′, a primo affondo dopo il rimescolamento, il Leicester pareggia: proprio il freschissimo Barnes va via di forza sulla sinistra e crossa poi al centro per Lookman, con Mancini che, nel tentativo di anticipare quest’ultimo, finisce invece per toccare lui alle spalle di Rui Patricio per l’1-1. A questo punto, con più di 20 minuti da giocare, Mourinho decide di rinunciare a Zaniolo, già ammonito, dentro Oliveira. Non cambia tuttavia l’inerzia del match, col Leicester che continua ad attaccare a ranghi compatti: ci prova Iheanacho di testa su cross di Maddison, ma manda fuori. Il nigeriano ci riprova poi anche al 78′ dopo un’errore in costruzione di Cristante, ma Rui Patricio si allunga con le dita e si salva in angolo. Quando poi la Roma sembra ormai alle corde, ecco che Abraham dal nulla riporta in attacco i suoi: Tammy fa valere tutto il suo fisico e tutta la sua tecnica per tenere a bada due difensori avversari e per riportare avanti il baricentro della Roma, per poi inventarsi dal nulla un colpo di tacco geniale per l’inserimento di Oliveira, tiro immediato del portoghese sul primo palo e bella risposta anche di Schmeichel, che respinge d’istinto e alza in angolo. Abraham ci riprova poi anche l’azione successiva, con un bel pallone scodellato al centro dell’area, ma Karsdorp e Oliveira non si intendono e la difesa riesce a sventare la minaccia. Si entra così negli ultimi 10 minuti di gara, Maddison ai -7 fa partire un tiro-cross velenosissimo, su cui interviene ancora Rui Patricio. Per i fuochi d’artificio finali entrano poi Perez nelle volpi e Viña ed Afena-Gyan nei lupi, ma l’odore del sangue al naso di Smalling per una brutta manata di Iheanacho fa evidentemente allontanare tutti gli animali, perchè di fatto nei 5 minuti finali di recupero non succede nulla. Finisce così 1-1 tra volpi e lupi, l’appuntamento è dunque rinviato alla ”finale” di Roma, con la speranza di poter andare alla Finale vera di Tirana…

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Ciao! Mi chiamo Livio Cellucci ed ho conseguito la maturità scientifica nel 1999. Ho poi preso parte ad un corso di telecronista sportivo nel 2000 e, nell‘ottobre dello stesso anno, ho iniziato una collaborazione giornalistica con "Il Corriere Laziale”. Presso questa testata, mi sono occupato di calcio giovanile a livello provinciale e regionale per il biennio 2000-2002 redigendo oltre 100 articoli di cronaca sportiva. Dal gennaio 2003 sono iscritto all'Albo dei Giornalisti, elenco Pubblicisti. Da allora ho continuato a collaborare con Il Corriere Laziale, svolgendo anche il compito di raccolta ed inserimento dei risultati sportivi. In questi anni, ho preso parte anche ad un corso di Gestione degli archivi aziendali ed ho ampliato le mie conoscenze linguistiche, conseguendo nel 2004 un Diploma di Spagnolo presso l'Istituto “Cervantes”. Tra la fine del 2004 e l'inizio del 2005 ho inoltre preso parte ad un “Master di Telecronista Sportivo” presso la FORMASS Television, il cui direttore didattico è Bruno Longhi, noto volto televisivo di Mediaset. Altri insegnati del corso erano Marco Civoli e Maurizio Compagnoni, altrettanto noti giornalisti tv rispettivamente di Rai e Sky. Attualmente frequento il 3° anno del Corso di Laurea in Scienze della Comunicazione presso l'Università “La Sapienza” di Roma. - Tra i miei interessi c’è sicuramente tutto ciò che riguarda la comunicazione ed i mass-media, oltre ad una grande passione per lo sport e ad un grande interesse per la politica, l’attualità, la musica e per tutto ciò che succede nel mondo. Nel 2008 ho iniziato a collaborare attivamente con SoccerHouseTv.it come corrispondente da Trigoria e dallo Stadio Olimpico, per seguire la Roma. Parallelamente dal 2010 ho avuto anche alcune esperienze nel giornalismo web e social con Vavel e SuperNews e come gestore di un giornale radio. Nel 2019 nasce l'idea di un mio portale web dedicato allo sport di Roma e provincia. Nel 2020 prende finalmente forma e viene pubblicato Sportivamente Roma.