La Roma incassa uno storico e vergognoso 6-1 dal Bodø/Glimt nella terza giornata del girone di Conference League: neanche lo Special One ha potuto niente contro la fragilità mentale della Roma, che in campo europeo ormai storicamente ci ha ”abituato” a degli improvvisi e spiazzanti blackout totali, con la conseguenza che nel frattempo gli avversari fanno il bello ed il cattivo tempo. E’ stato così col Manchester United, col Bayern e col Barcellona ed è stato così anche questa sera contro il molto più modesto Bodø/Glimt: paragonare gli onesti mestieranti norvegesi alle squadre blasonate sopracitate è quasi irriguardoso, eppure l’esito finale nei confronti della Roma è assolutamente in linea con gli illustri precedenti… Le cose per la Roma si sono messe fin da subito in salita, con i norvegesi avanti 2-0 nei primi 20 minuti. Poi la reazione giallorossa col goal di Carles Perez al 28′ aveva fatto pensare che la gara potesse con l’andare dei minuti sorridere alla squadra di Mou, ed invece nel secondo tempo riecco i fantasmi del passato riaffiorare di colpo dalle pagine più nere della storia europea della Roma e rimaterializzarsi improvvisamente in campo nelle sembianze di Botheim, Solbakken e Pellegrino: 6-1 il salatissimo conto finale, con doppiette di Botheim e Solbakken e reti di Berg e Pellegrino a suggellare la storica umiliazione romanista, che in questo caso coincide anche con una serata da ricordare invece assolutamente in positivo per tutto il calcio norvegese. Ma riavvolgiamo il nastro del match…

Per la sfida tra i ghiacci norvegesi, e con più di un occhio alla gara di domenica col Napoli, Mourinho manda in campo una Roma che più sperimentale non si può: gli unici reduci dalla gara con la Juve sono Rui Patricio ed Ibañez, mentre per il resto ci sono solo facce nuove, con Reynolds e Calafiori a presidiare le fasce e con Kumbulla che parte titolare al fianco del brasiliano. Il centrocampo poi è a tre ed è totalmente inedito, con Darboe, Villar e Diawara, mentre in avanti ci sono Carles Perez ed El Shaarawy larghi, a cercare di ispirare Borja Mayoral. Per quanto riguarda invece i padroni di casa, Knutsen schiera il suo 4-3-3 ipercollaudato, con davanti Solbakken, Botheim e Pellegrino.

PRIMO TEMPO – Fin dal fischio d’inizio di Palabiyik la traccia del match è chiarissima, col Bodø a dettare i ritmi e le trame di gioco, mentre la squadra giallorossa appare ancora da assemblare. I norvegesi non hanno però tempo da perdere, ed infatti all’8′ l’equilibrio si infrange già, con Botheim che chiede l’1-2 a Fet, palla di ritorno all’attaccante, difesa completamente in bambola e palla in rete per il vantaggio del Bodø. La squadra di Mourinho fatica a calarsi nella realtà norvegese e soprattutto fatica ad uscire dalla trappola orchestrata alla perfezione da Knutsen, così al 16′ è ancora la squadra giallonera a rendersi pericolosa: Konradsen penetra in area e calcia per ben due volte, trovando prima il muro della difesa e poi la pronta respinta di Rui Patricio. La Roma non capisce che, continuando con questo atteggiamento indolente, rischia di uscire con le ossa rotte dal match, ed infatti al 20′ ecco arrivare puntuale la seconda doccia ghiacciata della serata: al termine di una bella azione di squadra, Berg fa partire un gran sinistro da fuori area, per il 2-0 del Bodø/Glimt. Per il primo tiro in porta dei giallorossi invece bisogna attendere ben fino al 24′: Carles Perez va via in azione personale e calcia dalla distanza, facile per Khaikin. Lo stesso spagnolo si rifà però con gli interessi quattro minuti dopo, raccogliendo uno splendido lancio in profondità di Diawara, arpionando bene il pallone e calciando quindi a rete per il 2-1 che ridà speranza alla Roma. La squadra capitolina prova a questo punto a gestire il pallone, cercando falle nel sistema difensivo perfetto organizzato da Knutsen, ed infatti il risultato è il classico ragno che non esce dal buco. Non si può dire lo stesso invece per quanto riguarda la ballerina difesa romanista, che arriva a far calciare dal limite Konradsen (palla a lato, 31′), e che rischia tantissimo anche in chiusura di tempo: Solbakken va via in velocità ad un addormentato Kumbulla, cross per Pellegrino e colpo di testa fuori dell’attaccante.

SECONDO TEMPO – Il peggio sembra ormai alle spalle e la Roma si prepara a dare battaglia nella seconda frazione, alla ricerca quanto meno del pari: Mourinho lascia negli spogliatoi Darboe, Borja Mayoral e Villar, dentro Cristante, Shomurodov e Mkhitaryan. Nonostante le intenzioni teoriche, concretamente non sembra invece cambiare nulla nell’approccio alla gara da parte degli svogliati ed inconcludenti romanisti, con Rui Patricio che al 50′ deve già salvare su un tiro di Konradsen, deviato dalla difesa e reso quindi ancora più insidioso. I ragazzi di Mou non mostrano però di avere imparato la lezione, ed infatti due minuti dopo arriva anche il tris dei gasatissimi norvegesi: Sampsted si fa beffe di un supponente Diawara e riesce a recuperare terreno e palla sul maliano, mettendo in mezzo un pallone interessantissimo per Botheim, che a quel punto deve solo girare in rete per il 3-1 del Bodø/Glimt. La Roma va sempre più in confusione: la passeggiata di tutta salute a cui si era evidentemente preparata si sta trasformando invece sempre di più in un incubo infernale. Proprio sfruttando lo stordimento di Calafiori, Solbakken ci prova anche al 56′, ma Rui Patricio para. Mourinho capisce che la sua Roma stasera non c’è ed allora prova ad affidarsi ai ”titolarissimi”: entrano Pellegrini ed Abraham, ma l’unica parvenza di pericolosità dalle parti di Khaikin la porta Cristante di testa, peraltro nulla di trascendentale… Chi è invece implacabile è l’inarrestabile Bodø/Glimt: al 71′ Kumbulla si addormenta ancora e per Solbakken è un gioco da ragazzi infilarsi in area e battere con uno scavetto Rui Patricio per il 4-1 che gela definitivamente le già flebili speranze romaniste. Capitan Pellegrini prova a scuotere i suoi con un destro da fuori, ma in questo caso ad essere sbagliata è l’ultima lettera del cognome, basta infatti inserire una ”o” al posto della ”i” finale ed il gioco è fatto: sull’altro fronte Pellegrino è liberissimo di piazzare il suo piattone destro per il 5-1 al 78′. Ormai ci si attende implacabile l’ennesimo rituale 7-1 di queste serate storte, ed in effetti il conteggio finale ci si avvicina molto, con Solbakken che a 10′ dalla fine va a segnare la sua doppietta, che è anche il sigillo del 6-1 finale. Match, partita, incontro, si direbbe in gergo tennistico. Ed in questo caso, calza proprio a pennello…

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Ciao! Mi chiamo Livio Cellucci ed ho conseguito la maturità scientifica nel 1999. Ho poi preso parte ad un corso di telecronista sportivo nel 2000 e, nell‘ottobre dello stesso anno, ho iniziato una collaborazione giornalistica con "Il Corriere Laziale”. Presso questa testata, mi sono occupato di calcio giovanile a livello provinciale e regionale per il biennio 2000-2002 redigendo oltre 100 articoli di cronaca sportiva. Dal gennaio 2003 sono iscritto all'Albo dei Giornalisti, elenco Pubblicisti. Da allora ho continuato a collaborare con Il Corriere Laziale, svolgendo anche il compito di raccolta ed inserimento dei risultati sportivi. In questi anni, ho preso parte anche ad un corso di Gestione degli archivi aziendali ed ho ampliato le mie conoscenze linguistiche, conseguendo nel 2004 un Diploma di Spagnolo presso l'Istituto “Cervantes”. Tra la fine del 2004 e l'inizio del 2005 ho inoltre preso parte ad un “Master di Telecronista Sportivo” presso la FORMASS Television, il cui direttore didattico è Bruno Longhi, noto volto televisivo di Mediaset. Altri insegnati del corso erano Marco Civoli e Maurizio Compagnoni, altrettanto noti giornalisti tv rispettivamente di Rai e Sky. Attualmente frequento il 3° anno del Corso di Laurea in Scienze della Comunicazione presso l'Università “La Sapienza” di Roma. - Tra i miei interessi c’è sicuramente tutto ciò che riguarda la comunicazione ed i mass-media, oltre ad una grande passione per lo sport e ad un grande interesse per la politica, l’attualità, la musica e per tutto ciò che succede nel mondo. Nel 2008 ho iniziato a collaborare attivamente con SoccerHouseTv.it come corrispondente da Trigoria e dallo Stadio Olimpico, per seguire la Roma. Parallelamente dal 2010 ho avuto anche alcune esperienze nel giornalismo web e social con Vavel e SuperNews e come gestore di un giornale radio. Nel 2019 nasce l'idea di un mio portale web dedicato allo sport di Roma e provincia. Nel 2020 prende finalmente forma e viene pubblicato Sportivamente Roma.