La Roma parte male, soffre, va sotto e poi pero’ la vince in rimonta: Roma-Venezia, che sulla carta doveva essere una partita tranquilla, si è trasformata invece in una grande soffereza per il pubblico giallorosso, buon per loro che almeno c’è stato il lieto fine, con i goal in rimnta di Cristante e Pisilli, dopo la rete iniziale di Pohjanpalo. Sei punti su sei dunque in campionato per Juric, per il gioco invece meglio passare un’altra volta…
Per la gara dell’Olimpico Juric propone il 3-4-2-1 con Angelino tra i tre di difesa, Celik recuperato a destra ed El Shaarawy sull’out di sinistra, mentre in mezzo al campo si rivede Konè. Davanti c’è poi si rivede Pellegrini, che va a fare reparto con Soulè, a supporto del gigante Dovbyk. Partono dunque dalla panchina Hermoso, Pisilli, Paredes, Baldanzi e Dybala. Modulo speculare per il Venezia, con il grande ex Di Francesco che ritrova in mezzo al campo Nicolussi Caviglia, mentre davanti a cercare di dare fastidio a Svilar ci sono Busio ed Oristanio alle spalle del capitano Pohjanpalo. L’arbitro dell’incontro è Abisso.
PRIMO TEMPO – Con grande sorpresa, al fischio d’inizio è il Venezia ad andare all’attacco ed al 3′, sugli sviluppi di una punizione di Nicolussi Caviglia, Busio viene murato al tiro, ma arriva da dietro Svoboda e calcia una gran botta, per fortuna della Roma pero’ c’ è Svilar, pronto in tuffo a sventare la minaccia. La risposta della Roma arriva quattro minuti più tardi con Soulè, che ci prova da fuori, ma la conclusione dell’argentino è facile per Joronen. Al 9′ nuovo squillo del Venezia con Oristanio, che ci prova dalla distanza col suo sinistro, Svilar para ancora a terra. La Roma fa decisamente troppa fatica a costruire e finisce così per rimanere imbrigliata nei veloci fraseggi dei lagunari. Ogni volta poi che la squadra di Di Francesco ne ha la possibilità, spinge volentieri sull’acceleratore: al 12′ Pohjanpalo ed Oristanio sbattono entrambi contro il muro difensivo della Roma, ma non è comunque un buon segnale per la squadra di Juric. Sul ribaltamento dell’azione poi Dovbyk si fa vedere al tiro, ma la sua conclusione è da dimenticare. Accusa poi un problema fisico Mancini ed Hermoso sembra sul punto di doverlo sostituire, ma poi il Mancio stringe i denti e resta in campo. Al quarto d’ora di gara inizia poi a tifare anche la Sud e Pellegrini al 17′ arriva anch’egli al tiro, direttamente su punizione, ma Joronen, seppur in modo goffo, respinge efficacemente. Il capitano giallorosso ci riprova poi anche di testa su angolo, ma la palla è fuori. In questa fase del match le due squadre rimangono molto corte, si gioca in 30 metri e diventa davvero difficile trovare spazi. Il Venezia inizia poi a prendere il predominio a centrocampo e la Roma va in difficoltà: al 23′ Oristanio si fa vedere di testa, ma manda alto; tre minuti dopo, su una veloce ripartenza, ancora Oristanio stavolta serve un assist a Pohjanpalo, il cui tiro viene deviato in angolo da Angelino. L’attaccante dei lagunari ci riprova poi anche su invito di Ellertsson, ma il suo tiro è debole. Ci prova quindi anche Nicolussi Caviglia su punizione e per fortuna della Roma il pallone è fuori. La squadra di Juric spinge ma fatica a trovare varchi contro un Venezia attentissimo sul piano difensivo. Al 40′ Soulè ci prova su punizione in una sorta di ”corner corto”, ma Joronen allontana la minaccia. Con una Roma così imprecisa ed inconcludente, la squadra di Di Francesco prende ulteriore coraggio ed al 44′ passa anche in vantaggio: Busio colpisce il palo e sulla ribattuta irrompe Pohjanpalo da dietro per lo 0-1. Pellegrini abbozza una timidissima reazione allo scadere con una conclusione a lato, ma il vero pericolo lo corre ancora la Roma in pieno recupero, col Venezia che per due volte arriva al tiro in area con Elletsson e con la Roma che si salva in entrambi i casi per un soffio. alzando il muro della difesa. Il primo tempo si chiude col Venezia avanti di un goal e con l’Olimpico che fa piovere fischi copiosi sui giallorossi.
SECONDO TEMPO – Nell’intervallo Juric deve esserci andato giù pesante, perchè quando la Roma torna in campo è molto più convinta del fatto suo nel giro palla e nell’intensità. Ed infatti al 51′ arriva già un tiro in porta con Konè, Joronen respinge con un a sorta di bagher. Il portiere finlandese poi deve uscire per anticipare El Shaarawy su un invito di Mancini. Ora è tutta un’altra musica, Pellegrini ci prova da fuori, ma manda fuori. Quando la Roma sembra poi sul punto di risalire la china, ecco che arriva un’altra doccia gelata: con una magia Pohjanpalo serve Zampano, che a sua volta manda al tiro Haps a centro area e l’esterno del Suriname trafigge Svilar per un 2-0 che sarebbe mortale per la Roma, tuttavia interviene prontamente la segnalazione di offside a ridare speranza ai romanisti. Lo spavento è tutttavia sufficiente a Juric per inserire subito Baldanzi e Pisilli, fuori Mancini e Konè. Al 59′ nuovo brivido per la Roma: Oristanio si infila tra i difensori avversari dormienti e calcia, ma Svilar in uscita salva la baracca. La Sud a questo punto ha perso la pazienza e parte con i cori di contestazione. Sul campo Pisilli risponde subito presente con un colpo di testa, pallone alto. La scena si ripete poi anche dall’angolo, ma l’esito è lo stesso, col pallone alto di poco. La Roma ora attacca a testa bassa ed a pieno organico, Dovbyk prova con una girata in area (72′) a trovare il pari, ma questo pomeriggio l’ucraino è meno brillate del solito. Trascorrono pero’ solo due mnuti e la Roma passa: Cristante fa partire un bolide da fuori, Busio ci mette la gamba ed il pallone assume una strana traiettoria, diventando una parabola beffarda che batte Joronen al 74′. Per il gran finale allora i due allenatori pescano in panchina, con gli ingressi di Doumbia, Andersen e Crnigoj nel Venezia, mentre Juric leva Pellegrini (fischiato), dentro Paredes. La Roma continua a spingere egli ultimi dieci minuti di gara ed all’83’, su angolo, arriva finalmente il goal del sorpasso: Pisilli a centro area ci mette la testa e trova l’angolo giusto, per il 2-1 finale. E’ la prima rete in serie A per il giovane romano e romanista. Negli ultimissimi minuti il Venezia prova il tutto per tutto, nel tentativo di tornarsene in veneto con almeno un punto, entra anche Gytkjaer e proprio l’ex Monza su calcio d’angolo manda a lato sul primo palo. La Roma può dunque festeggiare 3 punti importanti e pesanti perchè ottenuti in rimonta. Sul piano del gioco e della tenuta difensiva invece, beh… c’è ancora tanto da lavorare…